Attualità lunedì 27 marzo 2017 ore 11:10
L'arco di Palmira risorge in piazza Signoria
Svelata in attesa G7 della cultura la copia del monumento distrutto dall'Isis, simbolo della lotta al terrorismo. A realizzarlo un'azienda di Carrara
FIRENZE — La settimana del G7 della cultura a Firenze è ufficialmente iniziata. Il vertice tra i ministri della cultura si svolgerà il 30 e il 31 marzo, ma intanto il capoluogo toscano si trasforma già nella capitale internazionale del dialogo tra culture.
Il primo passo è stato lo svelamento della copia dell'arco di Palmira, distrutto dall’Isis nel 2015 in Siria: un monito contro le guerre, il fondamentalismo e il terrorismo. Alla cerimonia era presente, oltre al sindaco di Firenze Dario Nardella, anche Roger Michel, direttore esecutivo dell'Institute for digital Archeology di Oxford.
La riproduzione dell’arco di Palmira è stata esposta a Londra e a New York ed arriva per la prima volta in Italia, proprio a Firenze, in un simbolico tour che ha l’obiettivo di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale sull’importanza di prendersi cura del patrimonio artistico e culturale dell’umanità. L'opera è stata realizzata da Torart, un’azienda di Carrara guidata da due giovani imprenditori, Giacomo Massari e Filippo Tincolini specializzata in scultura, arte contemporanea e design, nell’applicazione delle nuove tecnologie nella lavorazione del marmo, in pietre e materiali duri di diversa natura.
Si tratta di una riproduzione perfetta dell’originale, realizzata grazie alle nuove tecnologie nell’ambito del progetto “The Million Image Database” per la tutela e la salvaguardia del patrimonio culturale mondiale, promosso da The Institute for Digital Archaeology in collaborazione con UNESCO, Università di Oxford, Museo del Futuro di Dubai e governo degli Emirati Arabi Uniti.
''Con questo simbolo - ha detto Nardella - vogliamo inviare un messaggio al mondo di pace e di cultura. Con la pace e con la cultura vogliamo promuovere una vera resistenza contro il terrorismo e la violenza''. Nardella ha poi aggiunto: ''Noi dedichiamo il G7 della cultura, che per la prima volta in assoluto si svolge a Firenze, all'uomo, alla cultura e al dialogo tra le culture. Da oggi Firenze con la sua arte e la sua cultura, spalanca le porte al mondo intero''.
L'installazione rientra tra le iniziative collaterali organizzate dal Comune di Firenze e dall’associazione MUS.E per il “G7Off”, dedicato ai temi della valorizzazione e della tutela dell’arte, del lavoro culturale, della creatività, aperto a tutti i cittadini.
Prima di arrivare a Firenze, la riproduzione dell'arco di Palmira è stata esposta a Londra e a New York. La tappa fiorentina è la prima in Italia. Si tratta di un simbolico tour che ha l’obiettivo di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale sull’importanza di prendersi cura del patrimonio artistico e culturale dell’umanità.
Insieme all'arco, sempre nell'ambito delle iniziative collaterali al G7, sarà esposta nella Sala Leone X di Palazzo Vecchio la Chimera d’Arezzo. Il grande bronzo etrusco torna quindi là dove la volle esibire Cosimo I de’ Medici dopo il suo ritrovamento alla metà del Cinquecento. L'esposizione resterà a Palazzo Vecchio fino al 27 aprile.
Il G7, dedicato a 'Cultura come strumento di dialogo tra i popoli', sarà presentato domani dal ministro dei Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini nella sede dell'associazione Stampa Estera.
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