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Attualità venerdì 17 aprile 2020 ore 18:30

La guerra dei droni per sorvegliare la città

In foto un drone con il pilota ed un agente municipale

Si è acceso un dibattito sull'uso dei droni alzati in volo per effettuare i controlli Covid, l'opposizione ha chiesto dove fossero stati fino ad oggi



FIRENZE — I fiorentini hanno imparato a conoscere i droni nelle ultime settimane perché gli apparecchi sono stati usati per il controllo degli assembramenti di persone. La novità ha acceso un dibattito politico su più fronti, da una parte la destra che ha chiesto dove fossero stati parcheggiati sino ad oggi "Perché non sono stati usati contro i criminali?", dall'altra la sinistra che li ha trovati uno strumento di forte ingerenza nella libertà personale "La città non è un videogioco".

Alessandro Draghi, consigliere comunale di Firenze e Francesco Torselli, coordinatore regionale di Fratelli d'Italia hanno commentato “Dal momento che la legge sulla privacy è immutata da diversi anni, il dubbio sorge spontaneo: per quale motivo il Comune non aveva mai utilizzato questo strumento di sorveglianza contro i criminali? Quando la crisi sanitaria finirà questi droni che fine faranno? A questo punto sarebbe opportuno, prima di dismetterli, utilizzarli per contrastare i fenomeni di spaccio, i furti ed altri reati di varia natura”.

Nicola Armentano, capogruppo Pd a Palazzo Vecchio ha replicato "I droni di cui parlano Draghi e Torselli appartengono all’ufficio Viabilità della Città metropolitana di Firenze, possono essere usati per monitorare particolari lavori o rilievi stradali e ci sono dipendenti della Città metropolitana formati per fare da piloti. Non erano informazioni difficili da reperire ma visto che volevano la nostra spiegazione eccola. A autorizzarne l’utilizzo durante le festività pasquali è stata la Prefettura, ricordiamo organo preposto a dare questo tipo di via libera in una situazione emergenziale, quale appunto quella che stiamo vivendo adesso. Di norma no, non si possono utilizzare. Ci sono sedi preposte a discutere dell’ordine pubblico, a valutare le decisioni necessarie e gli strumenti da mettere in campo”.

L'opposizione di destra aveva rincarato la dose "Sarà opportuno che questi signori spieghino immediatamente perché il sindaco Nardella ha autorizzato la spesa di 30.345,21 euro, nel settembre 2019, per l’acquisto di un drone e di altri 594,00 euro per l’iscrizione di 3 dipendenti comunali a corsi di pilotaggio dello stesso, tra il 2016 ed il 2017”. 

Nel dibattito si sono inseriti anche i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu “Troppa gente per le strade, mandiamo i droni! Questo è il messaggio che ha scelto di mandare il nostro Sindaco. In un'emergenza come quella che stiamo attraversando l'ironia fa fatica a esprimersi, anche se per fortuna gira un video canzonatorio in un cui una sconsiderata auto viene fatta saltare in aria con un drone armato perché osa attraversare un viale fiorentino. La concentrazione della politica sulla criminalizzazione dei comportamenti individuali è un malcostume scelto da molti governi comunali. Una scelta decisamente discutibile, aggravata a Firenze da una sconsiderata passione per le tecnologie dal sapore delle passioni d'infanzia. Nuovi software sulle telecamere, rilevamenti di assembramenti tramite ripetitori telefonici e da qualche giorno droni in volo per scovare il criminale runner di turno. Nei soli primi mesi della nuova consiliatura abbiamo numerose volte proposto degli atti volti a garantire la tutela della privacy della cittadinanza e dell'utenza sul territorio fiorentino. Usata una volta una tecnologia, diventa più semplice mantenerla in funzione. Ogni utilizzo di strumenti tesi a violare la privacy e i diritti delle persone deve essere accompagnato da un dibattito pubblico, qualificato, sulle implicazioni, con il coinvolgimento di diverse voci e punti di vista. La città non è un videogioco”.


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