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Lavoro venerdì 16 luglio 2021 ore 09:00

Gkn, Nardella: "Cose mai viste, Governo si attivi"

Il sindaco della Città metropolitana ha chiesto l'intervento del Governo "ai massimi livelli" dopo l'incontro in prefettura con il viceministro Todde



FIRENZE — "Si vuole chiudere non per crisi, ma per ragioni squisitamente finanziarie. Totale assenza di rispetto verso le Istituzioni, i sindacati e i lavoratori" così il sindaco della Città Metropolitana di Firenze ha commentato l'incontro svoltosi in prefettura. "In sette anni di sindaco non ho mai visto un comportamento del genere. Di fronte ad atteggiamenti di questo tipo il governo deve intervenire ai massimi livelli" ha aggiunto.

La trattativa si è interrottaLa trattativa si è interrotta con l'obiettivo di riprendere i contatti tra le parti nei prossimi giorni.

Nardella al termine dell'incontro ha sottolineato "La presenza fisica dei vertici dell'azienda, e in particolare dell'ad Andrea Ghezzi, sarebbe stato un atto minimo di rispetto, vista anche la gravità della situazione. Bisogna rispettare territorio lavoratori e Istituzioni. Faremo di tutto per impedire che questa scelta del licenziamento collettivo arrivi in fondo. Gravissimo il fatto che l'azienda abbia usato soldi pubblici per la formazione e ci chiediamo chi sia stato formato se poi si chiude. Vogliamo sapere se sono stati utilizzati altri soldi pubblici da questa società".

"Il fondo Melrose Industries - ha proseguito Nardella - è il proprietario del gruppo industriale e dunque il vero decisore e per questo dovrebbe venire a questo tavolo a parlare con Istituzioni e lavoratori. Non registriamo le criticità di cui ha parlato l'ad Andrea Ghezzi: ha fatto un discorso incoerente e pieno di contraddizioni, parlando di criticità che non sono chiare e sono tutte da verificare, come hanno dimostrato le ampie e documentate relazioni delle Rsu. Non siamo di fronte a una vertenza per una crisi aziendale, ma a una decisione unilaterale di un'azienda che chiude per ragioni squisitamente finanziarie. Confermiamo l'assoluta fermezza e vogliamo un tavolo vero di discussione sulla Gkn. Perché ci sia un tavolo vero va immediatamente sospesa la procedura di licenziamento. È infatti inaudito e di gravità assoluta il comportamento dell'azienda, che non solo ha rifiutato di partecipare in presenza, ma si è presentata in collegamento con l'ad Andrea Ghezzi, che non ha portato alcuna proposta concreta, e ha fatto chiudere con l'avvocato Francesco Rotondi, che ha affermato di voler avere un incontro separato con i lavoratori e non ha riconosciuto il tavolo di oggi della prefettura, mancando di rispetto alla viceministra al presidente della Regione Toscana al sindaco di Campi Bisenzio, e a tutti i rappresentanti sindacali".

Il segretario Fiom Firenze e Prato, Daniele Calosi sulla stessa linea di Nardella ha commentato “Ritirino i licenziamenti, rispettino le istituzioni e si apra un confronto alla presidenza del consiglio. Nel confronto convocato dal Ministero dello Sviluppo economico in prefettura a Firenze la delegazione aziendale non aveva mandato a negoziare ed ha ribadito la volontà del fondo Melrose di procedere con il licenziamento di tutti i lavoratori nonostante la richiesta unanime dei sindacati e di tutte le istituzioni di ritirare la procedura per permettere l’apertura di un confronto vero e non sotto ricatto, per garantire l’occupazione e la continuità produttiva. La delegazione Fiom-Cgil ha dato tutti gli elementi di merito per dimostrare che la Gkn di Firenze non è in crisi. Non ci sono problemi di commesse, capacità produttiva e competenze, quindi la scelta del fondo è solo di carattere speculativo e di delocalizzazione. Non possiamo parlare di crisi, ma di una precisa scelta di licenziare i lavoratori subito dopo la fine del blocco dei licenziamenti, irrispettosi dell'intesa raggiunta da Cgil-Cisl-Uil e Confindustria con il Governo a non licenziare senza prima aver utilizzato tutti gli strumenti messi a disposizione, privando un territorio di tanti posti di lavoro diretti e di tutti coloro che lavorano nella filiera dell’indotto. È ora che la Presidenza del consiglio convochi il tavolo con i ministeri competenti per il ritiro dei licenziamenti e si apra conseguentemente un confronto che garantisca l’occupazione e si riprenda a lavorare, per contrattare in modo costruttivo per trovare soluzioni condivise". 


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