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Attualità giovedì 30 maggio 2019 ore 19:00

Giunta Nardella, sembra facile confermare tutti...

Cresce l'attesa per conoscere la nuova squadra di governo della città in continuità con il passato ma anche nel segno del cambiamento



FIRENZE — Il sindaco Dario Nardella, oggi l'investitura ufficiale dopo la conferma elettorale, è impegnato in queste ore a prendere decisioni strategiche per la formazione della nuova giunta della quale ha anticipato solo la filosofia "un mix di esperienza e volti nuovi". Il primo nodo da sciogliere è quanto peseranno le percentuali delle liste collegate? "Avanti Firenze" del tandem Riccardo Nencini - Gabriele Toccafondi non ha raggiunto il 3% ma ha bussato alla porta del sindaco ad appena 24 ore dal voto. Uno sguardo alla sinistra rinvigorita dal fenomeno Antonella Bundu poi, resta sempre quel buon proposito di tutti i successori di La Pira. 

Un'altra anticipazione però ha già creato qualche apprensione, la notizia relativa agli esperti che saranno chiamati a fare da consiglieri personali del sindaco, ipotesi che ha aperto l'armadio polveroso delle consulenze esterne, subito richiuso con l'idea di professionisti sì, ma a costo zero. Ci sarà una sorpresa in merito al tema della sicurezza, un ex questore, un ex prefetto, un magistrato come è stato per Pier Luigi Vigna?

Per quanto riguarda la squadra vera e propria di governo, sarebbe fin troppo facile confermare tutti vista la grande iniezione di ex assessori nelle liste elettorali che hanno accompagnato la ricandidatura: da Alessia Bettini nella Lista Nardella alla campionessa di preferenze del Partito Democratico Cecilia Del Re seguita da Sara Funaro, Andrea Vannucci, Federico Gianassi e Massimo Fratini. Se per Massimo Fratini dopo l'assessorato alle Biblioteche sembra profilarsi la presidenza del Consiglio comunale, per tutti gli altri i vecchi uffici sarebbero la collocazione ideale. Potrebbe restare fuori Cristina Giachi, ex vicesindaca impegnata a monitorare il buon andamento di mense ed istituti didattici con all'attivo il "fiore all'occhiello" dell'urbanistica scolastica che Nardella ha mostrato in quasi tutti gli interventi pubblici?

Ma come sposare una totale continuità con il vento del cambiamento spirato in campagna elettorale su entrambi i fronti? Sono tanti i cantieri da terminare, ad iniziare dall'opera regina: la tramvia. Per passare poi ai grandi contenitori urbanistici da riqualificare fino alla sfida sull'ambiente diventato un punto forte tanto da farne il trampolino di lancio della vera promessa elettorale capace di convincere, forse, gli indecisi: il bonus caldaie.

Nardella deve scegliere il vicesindaco che sarà quasi certamente una donna e probabilmente Cecilia Del Re che ha riscosso enorme successo tra commercianti ed artigiani fiorentini ma anche tra i residenti che hanno apprezzato la riorganizzazione di piazze come i Ciompi o Indipendenza ed è chiamata a raccogliere le sfide delle Cure e di piazza Ghiberti, fino alle Piagge dove arriverà il tram.

Assessorati in vista anche per Funaro, Vannucci e Gianassi, mentre occorre trovare il sostituto di Lorenzo Perra che mantenendo un profilo basso ha portato a termine una gestione del bilancio con le aliquote al minimo approdando alla guida di Publiacqua con l'obiettivo di ritornare alla gestione pubblica della risorsa idrica.

Stefano Giorgetti e la tramvia fiorentina sono un binomio duro da sciogliere ed anche una garanzia alla quale appare difficile rinunciare, tanto forse dal convincere l'ex assessore provinciale a restare ancora al timone e a non farsi da parte. 

Dario Nardella è stato accusato dai detrattori di aver eliminato l'assessorato alla Cultura trattenendo la delega "per dare un segnale forte" o "per precauzione" come aveva letto qualcuno davanti ad una poltrona scomodissima per una città che vive sulle spalle del lascito della famiglia Medici. In prima linea c'è Tommaso Sacchi, il volto dell'Estate Fiorentina che a suon di eventi è arrivata a durare quasi quanto un anno solare. 

Infine sulla decisione dei nomi pesa il ruolo nazionale di Dario Nardella, nuovo paladino del Partito Democratico e già dichiaratosi disponibile a dare una mano per una eventuale riorganizzazione e rafforzamento. La campagna elettorale permanente imporrebbe soluzioni di ampio respiro e versatilità totale.


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