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Attualità lunedì 24 gennaio 2022 ore 14:30

Eccezionale restauro per la Cappella Brancacci

Per la prima volta gli affreschi di Masaccio e Masolino resteranno visibili e sarà possibile ammirarli da vicino approfittando dei ponteggi



FIRENZE — La Cappella Brancacci sarà restaurata ma non chiuderà perché da Febbraio il pubblico potrà approfittare dei ponteggi per ammirare per la prima volta a distanza ravvicinata i capolavori di Masaccio e Masolino e guardare negli occhi i protagonisti degli affreschi, come Adamo ed Eva tentati dal serpente e poi cacciati dal Paradiso.

La Cappella si trova all’interno della Chiesa di Santa Maria del Carmine, di proprietà del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno, in concessione al Comune di Firenze. Chiusa al pubblico a Dicembre per consentire l’allestimento del ponteggio e riaprirà a Febbraio.

Il restauro durerà un anno e i lavori fanno parte di un programma di ricerca e di valorizzazione messo a punto da Comune, Soprintendenza, Cnr-Ispc di Firenze, Opificio di Pietra Dure e la Fondazione statunitense Friends of Florence, in compartecipazione con Jay Pritzker Foundation.

“Poter quasi toccare gli affreschi di solito visti solamente dal basso verso l’alto è davvero emozionante - dichiara il sindaco e assessore alla cultura Dario Nardella - e nei prossimi mesi visitatori e turisti potranno approfittare di questa opportunità davvero unica. L’alternativa, ovvero chiudere la Cappella Brancacci per tutto il tempo del restauro ci pareva un danno davvero grande, soprattutto dopo il prolungato periodo di lockdown per i nostri musei a causa del Covid”. “Siamo grati alle Belle arti del Comune, a restauratori e tecnici per aver consentito questa possibilità di accesso - continua il sindaco - e siamo particolarmente felici, inoltre, di avere di nuovo a fianco la Fondazione Friends of Florence che davvero si dimostra ‘amica’ della città avendo così a cuore i suoi beni artistici”.

"Friends of Florence sostiene l’intervento agli affreschi della Cappella Brancacci, attraverso il dono di alcuni fra i sostenitori più vicini alla nostra Fondazione - sottolinea la Presidente Simonetta Brandolini d’Adda -: Dan Pritzker della Jay Pritzker Foundation, membro del board di Friends of Florence, Janet e Jim Dicke II, anche quest’ultimo membro del consiglio di amministrazione, con sua moglie sostenitore da 23 anni dei progetti della nostra fondazione, Peter Fogliano e Hal Lester Foundation donatori di Friends of Florence da oltre 15 anni. Siamo molto grati a tutti loro per la vicinanza e il sostegno ai nostri progetti e siamo felici di cominciare questo intervento, consapevoli dell’importanza che la Cappella Brancacci ha per la cultura fiorentina, italiana e internazionale. Il nostro grazie va anche al Comune di Firenze, alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le Province di Pistoia e Prato, al CNR e all’Opificio delle Pietre Dure, enti con i quali collaboriamo da anni, la cui sinergia sarà fondamentale per lo sviluppo dell'intero progetto”.

L’ultimo restauro della Brancacci risale agli anni Ottanta. Nel Novembre 2020 la Cappella è stata sottoposta a un primo monitoraggio che aveva messo in luce alcune criticità dal punto di vista della conservazione e la necessità di stabilizzare alcuni potenziali fenomeni di deterioramento presenti sul ciclo pittorico di Masolino, Masaccio e Filippino Lippi (distacchi dell’intonaco, localizzate perdite di coesione, depositi superficiali incoerenti) oltre che eseguire un generale controllo sulla stabilità dell’intero ciclo pittorico il cui ultimo restauro risale a oltre trenta anni fa.

A Gennaio ha avuto inizio il monitoraggio sullo stato di salute della Cappella Brancacci a cura della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Firenze e le Province di Pistoia e Prato e del Consiglio Nazionale delle Ricerche in collaborazione con l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.

La Cappella si trova all’interno della Chiesa di Santa Maria del Carmine, di proprietà del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno, in concessione al Comune di Firenze in base al rogito “Guerri”. La Cappella fu fondata dalla famiglia Brancacci nel tardo Trecento; si deve al ricco mercante Felice Brancacci la commissione nel 1423 degli affreschi con le storie di San Pietro. Vi lavorano insieme Masolino e Masaccio ma a causa della partenza del primo per l’Ungheria e del secondo per Roma, nel 1427 gli affreschi rimangono incompiuti. In seguito all’esilio del Brancacci (1436), caduto in disgrazia per le sue simpatie antimedicee, i frati del convento fanno cancellare i ritratti di tutti i personaggi legati alla sua famiglia e nel 1460 intitolano la cappella alla Madonna del Popolo, inserendo la venerata tavola duecentesca. Soltanto negli anni 1481-1483 Filippino Lippi effettuerà il ripristino e il completamento delle scene mancanti. Scampata all’incendio che nel 1771 devasta l’interno della chiesa, la cappella è acquistata nel 1780 dai Riccardi, che rinnovano altare e pavimento. Gli affreschi, trascurati per tutto l’Ottocento, vengono sottoposti a spolveratura nel 1904; l’intervento di restauro effettuato negli anni ‘80 del Novecento ha finalmente permesso di recuperare le preziose superfici decorate.


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