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Attualità lunedì 09 marzo 2020 ore 18:21

“Disposizioni non rispettate a Careggi e al Meyer"

Gli infermieri Nursind “All’ospedale pediatrico una famiglia proveniente dalla zona rossa ha avuto accesso al reparto e contatti con il personale”



FIRENZE — Il sindacato autonomo degli infermieri Nursind ha segnalato “Disposizioni ministeriali non rispettate a Careggi e al Meyer”. Gabriella Diani, segretaria aziendale Nursind per il Meyer ha denunciato “Questa mattina un genitore e un bambino provenienti da una provincia della zona rossa, sono entrati all’Ospedale pediatrico Meyer, oltrepassando il check point all’ingresso, e hanno avuto accesso al reparto e contatti con il personale, non opportunamente protetto”.

"Per la famiglia sono state attivate le misure precauzionali ovvero i tamponi e l’isolamento in stanza, mentre il personale entrato direttamente a contatto è stato posto in isolamento precauzionale presso il proprio domicilio" è quanto precisa la nota del sindacato.

“Il caso di questa mattina riporta drammaticamente alla luce il fatto che alcuni presidi ospedalieri - denuncia il responsabile regionale Nursind Giampaolo Giannoni - mettono in atto comportamenti ad alto rischio: a Careggi per esempio si continuano a praticare interventi in libera professione che sarebbero procrastinabili. Nello specifico solo nella giornata di oggi al Cto sono state tre le sale operatorie che hanno effettuato interventi in questo regime, per protesica e maxillo facciale, interventi rimandabili secondo le direttive nazionali e regionali. Inoltre i check point sono male organizzati, basti guardare le file che si creano fuori dagli ospedali, dove non si rispetta la distanza minima di sicurezza. Mancano le mascherine e i presidi di protezione per il personale sanitario”.

Critica la posizione del sindacato anche nei confronti delle assunzioni annunciate dalle Regione Toscana. “Oggi, con l’emergenza pienamente in corso - sottolinea Giannoni - si annuncia l’assunzione di 2.000 professionisti, di cui 1.200 infermieri. Ma in tutto il territorio regionale, già per coprire l’ordinaria amministrazione, servirebbero 5.000 infermieri in più”.“Ribadiamo il nostro sostegno agli operatori del sistema sanitario, in prima linea ad affrontare una situazione particolarmente critica e ai cittadini, provati da questa emergenza: la nostra denuncia deriva proprio dal fatto che conosciamo il valore della salute pubblica e non possiamo sostenere chi viola le norme andando anche contro il buon senso” ha concluso Giannoni. 


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