Attualità venerdì 28 febbraio 2025 ore 08:00
Tre generazioni allo storico Forno Canapa e Ivana sempre presente

La Bruschi e il figlio Luciano si raccontano “Sono molto fiera della mia attività, la nostra visibilità è diminuita con il nuovo assetto del mercato”
FIRENZE — Ivana Bruschi, novantacinque anni portati alla grande, è tutti i giorni presente al suo forno in via dell'Ariento e la mattina insieme alla nipote Giulia.
Il Forno Canapa di via dell'Ariento, aperto nel 1930 da Ida Canapa e nel quale Ivana ha fatto la commessa per poi rilevarlo nel 1966 mantenendone il nome. Attività mandata avanti insieme al fratello Remo, inizialmente con un negozio anche all'interno del Mercato Centrale del quale si occupava lui. Remo peraltro è tornato a lavorare proprio oggi dopo una convalescenza di un mese a casa.
Loro sono un'istituzione per San Lorenzo, quartiere che ancora lega la tradizione all'amicizia e ai rapporti tra commercianti. All'interno del Mercato si è sentito dire: “oggi è rientrato Remo andiamolo a salutare” e durante la nostra chiacchierata arriva anche “la Sieni” a salutare - “ti aspetto da me per un caffè!” La Sieni ovvero Andreina Mancini ormai così ribattezzata anche se non è della famiglia Sieni ma ha rilevato la storica pasticceria da trent'anni perciò per tutti è “La Sieni”.
Ivana ha visto tanti cambiamenti nell'arco di tutti questi anni di attività, sia nella clientela che nel tipo di richiesta e di conseguenza via via si è saputa riadattare anche grazie all'ingresso delle nuove generazioni, la nipote e il figlio. Da quando si faceva solo il pane e la schiacciata perchè era ciò che veniva richiesto, all'aggiunta di qualche salato come i croissant ripieni e i coccoli per poi arrivare a schiacciate ripiene, pizze vegetariane, focaccia al mais, cecina e tanti tipi di dolci.
“Prima si faceva tanto pane” - parla il figlio Luciano che da dieci anni, dopo una carriera in banca, si è unito al gruppo per aiutare la madre anche nelle faccende amministrative e burocratiche che negli anni sono decisamente aumentate - “Già se si guarda questa foto del 2000 guardi quanto pane c'era negli scaffali. Adesso fanno il pane anche al supermercato e le persone per comodità lo comprano lì nonostante il prodotto sia ben diverso. Così abbiamo ridotto la produzione di pane per allargare la scelta dell’offerta che adesso è molto più variegata con l'aggiunta di tanti prodotti salati ripieni e dolci da offrire alla clientela” - continua il figlio Luciano - “Ciò che è veramente cambiato e per noi è penalizzante riguarda la visibilità ridotta che ha il negozio da quando è stato fatto il riposizionamento dei banchi. Quelli che stavano in piazza sono stati portati qua e lo spazio è poco, non c'è più la distanza tra un banco e l'altro che faceva la differenza. Così il negozio non si vede e in più i banchi non sono bassi come una volta ma hanno questa struttura in legno alta che impedisce ancor di più la visuale. Il Comune dovrebbe interessarsi”
“Fortunatamente abbiamo tante guide turistiche che portano qua i visitatori per un break e anche le scuola americane oltre ovviamente ai nostri clienti”
Ivana intanto si posiziona dietro il banco a servire una cliente appena entrata perchè la passione per questo lavoro e il dovere non la stancano mai.
“Senta Ivana, cosa può dirmi della sua attività?”
“Le dico che ne vado tanto fiera”
Chiara Lam Nang
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