Le protagoniste di Parthenope: «Sorrentino, il pregiudizio della bellezza, il cinema che non c'è più»
Cronaca giovedì 21 luglio 2016 ore 16:57
Da imprenditori a boss della coca il passo è breve
Sette condanne nel processo a carico di alcuni imprenditori in crisi che avevano cercato di rifinanziare le loro aziende con un traffico di droga
FIRENZE — Da titolari di aziende tessili o di trasporti a trafficanti di cocaina che importavano la sostanza stupefacente direttamente dalla Colombia: la curiosa vicenda venne alla ribalta grazie a una indagine della Dda di Firenze che nel 2015 portò a undici arresti e che si è conclusa oggi davanti al tribunale di Firenze con sette condanne.
La pena più alta è stata inflitta a Michele Belcari, 14 anni e mezzo di reclusione: secondo gli inquirenti, sarebbe stato lui a fondare la nuova organizzazione con l'aiuto di due esponenti della mala del Brenta, Ferdinando e Gianfranco Scremin, condannati rispettivamente a otto e sette anni di detenzione. Pena analoga per l'imprenditore Donato Mecca e sette anni e quattro mesi per i 'colleghi' Mirko Vasoli ed Enzo Pascoetti. Il dipendente del porto di Livorno Carlo Scotto è stato invece condannato a sei anni.
Un ottavo complice è ancora latitante.
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