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Attualità martedì 16 marzo 2021 ore 15:36

Centrali idroelettriche su 12 briglie dell'Arno

Il progetto è stato presentato a Palazzo Strozzi Sacrati dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, e dall’assessora all’ambiente Monia Monni



FIRENZE — Riqualificare 13 briglie nel tratto fiorentino dell’Arno e realizzare 12 impianti per produrre energia elettrica dall’acqua, è il progetto presentato a Palazzo Strozzi Sacrati dal presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e dall’assessora all’ambiente Monia Monni.

Le località lungo l’Arno interessate dal progetto di ristrutturazione delle briglie sono Incisa, Rignano, Sieci, Ellera, Compiobbi, il Girone, Vallina, Rovezzano, Porto di Mezzo a Signa e, a Firenze, la zona di San Niccolò e il parco delle Cascine.

Attualmente i progetti esecutivi sono in fase di verifica e validazione. I lavori alla briglia dell'Isolotto a Firenze, dopo il crollo avvenuto a inizio Febbraio, hanno di fatto decretato l’avvio del progetto: entro Aprile 2021 partiranno tutti gli altri interventi, con una durata prevista di 24 mesi al termine dei quali dovranno risultare in esercizio tutti gli impianti e completati gli interventi di ristrutturazione delle pescaie.

Giani ha spiegato "Un investimento che coniuga sicurezza, sostenibilità ambientale e riqualificazione di vecchi manufatti. Le traverse, o pescaie, sono opere trasversali al corso d’acqua realizzate per produrre forza motrice, un tempo a servizio di mulini o opifici, che hanno anche un ruolo di regimazione delle acque. Alcune di queste opere sono vecchie di qualche secolo e quindi non in buone condizioni. Sotto questo profilo il progetto punta perciò anche a salvaguardare e valorizzare un patrimonio storico-culturale composto da opere di ingegneria e architettura fluviale".

“Un progetto innovativo che ci riempie di orgoglio e che permetterà di mettere in sicurezza le 12 briglie esistenti nel tratto dell’Arno fiorentino - ha aggiunto l'assessora Monni -. E contemporaneamente consentirà di produrre energia pulita dalla forza dell’acqua, riducendo il consumo di fonti fossili e l’emissione di CO2 in atmosfera, con un risparmio stimato di circa 25 mila tonnellate l’anno. I manufatti saranno pienamente integrati con l’ambiente circostante. Si è inoltre tenuto conto del rispetto della fauna ittica, realizzando strutture di risalita dei pesci”.

Il progetto era stato avviato nel 2007 dalla Provincia di Firenze ma era stato fermato da un ricorso, potrebbe adesso concretizzarsi con un’operazione di project financing con 80 milioni di euro di investimento, 16 dei quali serviranno per ristrutturare le pescaie e riqualificare le sponde dell’Arno.

Il progetto era stato inserito nell’elenco delle opere pubbliche della Provincia di Firenze. Una serie di ricorsi ne rallentano l’iter fino al 2015, quando cioè si conclude in modo positivo la conferenza dei servizi sul progetto preliminare. L’anno successivo la competenza passa alla Regione Toscana e nel 2019, con l’adeguamento del Piano Economico Finanziario in seguito all’emanazione del nuovo decreto che incentiva le rinnovabili (FER1), si procede a sottoporre l’intervento a screening di Via e a siglare la convenzione per la realizzazione delle opere e la loro gestione.

L’investimento totale è di 80 mln di euro. Di questi 13,1 serviranno per la ristrutturazione delle pescaie e altri 2,5 mln per sistemazioni, ripristini, miglioramenti ambientali e paesaggistici lungo le sponde dell’Arno. La concessione avrà durata di 30 anni, estendibili di ulteriori 10 durante i quali sia le opere idrauliche che quelle destinate alla produzione idroelettrica saranno manutenute e gestite dal concessionario. Al termine della concessione le opere rientreranno completamente nella proprietà della Regione Toscana che potrà provvedere ad un nuovo affidamento.

La produzione di energia elettrica stimata si aggira sui 55 Gwh l’anno, pari a quella necessaria per far fronte al fabbisogno di circa 20.000 famiglie. Ed equivalente ad un risparmio di circa 25.000 tonnellate annue di CO2.


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