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Attualità sabato 02 luglio 2022 ore 10:56

Bonus e cessione dei crediti, edilizia nel caos

Un quadro deprimente sembra emergere dal periodo dei bonus per l'edilizia, qualcosa è andato storto e le criticità hanno superato i benefici



FIRENZE — I bonus fiscali si sono rivelati necessari nel settore dell'edilizia pubblica e privata ma l'analisi del periodo post Covid appare deprimente sul fronte dei risultati. 

Le ditte hanno concordato interventi in base a sconti e cessioni del credito su tetti, facciate e caldaie stroncati poi a causa delle truffe e restando con i lavori a metà o perdendo l'incarico, sul fronte dei prezzi è arrivata un'altra mazzata con i ponteggi montati e fermi per mancanza di materiali.

"Aumento dei prezzi, scarsità di mano d’opera qualificata, concorrenza sleale tra imprese attraverso il dumping contrattuale, aumento dei carichi di lavoro e dell’orario di lavoro, senza aumenti salariali, con truffe e imprese fantasma" sono parole del segretario generale Fillea Cgil Firenze, Marco Carletti, che ha chiesto un intervento locale e nazionale.

"Servono strumenti certi e per un tempo certo, combattendo truffe ed evasori. Nonostante la ripresa del settore, sono aumentati i prezzi ma non i salari degli operai edili rimasti pressoché stabili, a Firenze da 10,5 euro a 10,6 l’ora"  ha detto Carletti che chiede di “Salvaguardare la cessione dei crediti dei bonus, e renderla più equa consentendola per le case non in condominio solo a Isee sotto una certa soglia: bisogna differenziare tra cittadini che possono anticipare le diverse somme e persone meno ricche. Si coinvolgano Cassa Depositi e prestiti e Poste per aiutare le imprese in difficoltà".

L'analisi del settore a Firenze “L’attuale condizione di forte vivacità del settore edile, soprattutto a Firenze, che ha visto anche una ripartenza degli appalti pubblici, è data dalla spinta propulsiva ricevuta a seguito dell’attivazione dei bonus fiscali del 110% e del rifacimento delle facciate. Nella prima fase di attivazione di questi strumenti si sono registrati diversi casi distorsivi, quali un aumento dei prezzi, la scarsità di mano d’opera qualificata, concorrenza sleale tra imprese attraverso il dumping contrattuale e l’aumento dei carichi di lavoro e dell’orario di lavoro, senza registrare significativi aumenti salariali, con truffe e imprese fantasma che tanto danno hanno generato all’erario e alle tantissime aziende sane del settore e della città”. 

Di conseguenza, prosegue la Cgil "Un conto è porre rimedi alle distorsioni e alle truffe, endemicamente italiche, un’altra cosa e rinunciare allo strumento della cessione del credito. Questo strumento deve essere salvaguardato e potenziato, oltre che reso maggiormente equo ed efficace. E’ il giusto strumento per intervenire nel recupero e nell’efficientamento energetico del costruito, a partire dai fabbricati condominiali delle fasce sociali più deboli, le quali non hanno la capacità finanziaria di anticipare le ingenti risorse finanziarie necessarie. E’ indispensabile salvaguardare il buono prodotto dai recenti decreti sui temi relativi ai soggetti finanziari abilitati, la qualificazione delle aziende esecutrici, la lotta al lavoro nero, l’individuazione del giusto contratto di lavoro da applicare, il Durc per congruità. Questa grande e positiva esperienza legislativa deve essere protetta, attraverso l’adozione di strumenti certi e per un tempo certo. L’incertezza e la più grande nemica di ogni azione e questa incertezza viene prodotta dal sistema bancario e finanziario oltre che dalla politica”.

Carletti si unisce alla segreteria nazionale della Fillea Cgil nel chiedere "che s’intervenga prontamente ad affrontare le difficoltà di tutte quelle imprese che, contando su una normativa che consentiva la cessione dei crediti, hanno sottoscritto contratti e che oggi sono in gravi difficoltà. E’ indispensabile che tutta la politica fiorentina e Toscana lavori affinché il governo autorizzi la Cassa Depositi e Prestiti e le Poste Italiane a riattivare i canali finanziari per l’acquisizione dei crediti ceduti a terzi nel 2020 e 2021 purché questi crediti siano tracciati o tracciabili. Di predisporre un Testo unico dei vari incentivi del settore edile, rafforzando le condizioni senza le quali non è consentito l’accesso ai vari incentivi, a partire dalla qualificazione delle aziende abilitate, applicazione del Contratto nazionale edile e conseguente formazione professionale e sulla sicurezza nel lavoro, prevedendo obiettivi di efficienza energetica e antisismica da raggiungere e certificare. Di prevedere dall’anno prossimo che lo strumento della cessione del credito e la percentuale più alta di incentivo, sia disponibile nei prossimi anni esclusivamente per quei condomini che migliorino di una classe sismica o di almeno 2/3 classi energetiche il proprio fabbricato. Che la percentuale del 110% resti attiva per le case in Edilizia Residenziale Pubblica. Per le case non in condominio, prevedere che la cessione di credito sia consentita solo a fronte di condizioni Isee sotto una certa soglia".


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