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Attualità giovedì 18 luglio 2019 ore 18:41

Blocco edilizia, Italia Nostra non torna indietro

L'associazione smentisce l'ipotesi di dietrofront ed attribuisce al Comune di Firenze la decisione di aver ampliato il raggio d'azione dell'ordinanza



FIRENZE — Dopo il caso dell'ex collegio La Querce, l'immobile fuori dall'area Unesco sul quale però è ricaduto il blocco delle ristrutturazioni,  che ha visto Italia Nostra al fianco della proprietà per chiedere lo sblocco del cantiere, sembrava che I'associazione fosse intenzionata a tornare sui propri passi "liberando" così le ristrutturazioni fiorentine rimaste bloccate dopo la sentenza del Consiglio di Stato (vedere articoli collegati). L'associazione, invece, smentisce e per voce della presidente nazionale, Mariarita Signorini, rilancia "Il ricorso è stato mirato, motivato e giustificato" aggiungendo che "il Comune di Firenze ha amplificato gli effetti dell'ordinanza di sospensione del Consiglio di Stato estendendone la portata oltre la zona A, ben oltre la zona Unesco".

"Non è chiaro quali siano stati i motivi di tale amplificazione - ha spiegato oggi Signorini assieme al presidente fiorentino Leonardo Rombai - salvo che non si sia ritenuto, del tutto erroneamente, che ciò potesse valere a meglio sostenere le ragioni del comune". In merito all'incontro con l'ufficio legale di Palazzo Vecchio "Abbiamo spiegato che la nostra azione è mirata soltanto ed esclusivamente alla tutela del centro Unesco". Da qui il caso de La Querce che "è completamente estranea alla zona interessata dal ricorso ed è stato da noi citato solo come esempio di edificio storico coinvolto in una ristrutturazione e mutamento di destinazione d'uso e di ciò si è dato atto nel ricorso promosso dalla proprietà dell'immobile". Italia Nostra resta "in fiduciosa attesa della decisione del Tar prevista ad ottobre". 

Ma a non voler aspettare ottobre sono in tanti, dall'Ordine degli Architetti alle categorie economiche del settore edile. "Alla luce di quanto sta avvenendo sul caso dell'ex collegio La Querce, dove il 25 luglio Italia Nostra affiancherà i privati per chiedere lo svincolo dell'intervento, ci rimane difficile comprendere con quale profondità di competenza si affrontino casi così delicati e vitali per l'economia della città. Il blocco dell'attività edilizia, ove si dovesse protrarre fino al 9 ottobre ed oltre, comporterà danni economici misurabili in centinaia di milioni di euro e anche gravissimi disagi alle famiglie che avevano deciso di fare lavori in casa nel periodo estivo. È un'emergenza per la città" hanno tuonato stamani gli architetti fiorentini. "Si deve fare l'impossibile per togliere subito la discussione dalle aule dei tribunali e avviare un serio confronto" l'auspicio dei professionisti che hanno sede nella Palazzina Reale di Santa Maria Novella.

Su tutte le furie Confartigianato che oggi ha gridato allo scandalo “Se quanto emerso sul blocco dell'edilizia a Firenze corrisponde al vero, significa che siamo in mano a dei folli che per un banale “refuso” o “errore” hanno bloccato una città e stanno mandando sul lastrico decine di imprese edili e centinaia di famiglie di lavoratori. Questa volta un “scusi mi sono sbagliato” di certo non basterebbe perché occorrerà chiedere i danni a chi con insipienza piena solo di masochismo sta bloccando un'intera città mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro” queste le parole di Jacopo Ferretti, segretario generale di Confartigianato Firenze. Da qui la richiesta che "il ripensamento di Italia Nostra adesso valga per tutta la questione ristrutturazioni e non solo per il caso Le Querce perché il nostro settore non può sopportare un altro stop a tempo indeterminato". Ma Italia Nostra ha spiegato che non intende tornare indietro.


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