Appello per salvare il marchio e la storia di Ataf

Che fine faranno documenti, mappe, biglietti, veicoli, stemmi e loghi dell'azienda del trasporto pubblico fiorentino? Appello per salvare l'archivio

FIRENZE — Con la gestione unica del trasporto locale l'azienda fiorentina Ataf è stata sostituita da Autolinee Toscane, ma che fine faranno l'archivio e la storia del trasporto pubblico di Firenze? Se lo è chiesto Amt Toscana, associazione no-profit per gli studi sulla mobilità ed i trasporti che da 10 anni si avvale di docenti universitari ed esperti di urbanistica, ingegneria, economia e pianificazione.

Amt ha lanciato un appello alle istituzioni per salvaguardare il marchio e l'archivio di Ataf, al quale si è aggiunta la Rsa Filt Cgil ex Ataf e ora in Autolinee Toscana “Il marchio Ataf, la sua storia e il suo archivio non vadano persi, siano messi in sicurezza e siano ispirazione per il futuro”.

Ha colpito molto i fiorentini l'immagine di dismissione dell'insegna storica dalla sede di viale di Campo di Marte.

Nell’appello si legge “Riteniamo che il patrimonio di conoscenze e di storia, tangibile negli studi, nei documenti, nelle mappe, nel materiale di comunicazione, nei biglietti, grazie agli stessi veicoli, agli stemmi, ai loghi, e ai racconti di pezzi di vita di tutte le persone che hanno fatto parte della storia di Ataf, sia un valore da non disperdere. Chiediamo un impegno a mettere a disposizione della città e delle nuove generazioni i 75 anni di storia di Ataf, custodita nelle pagine dei suoi archivi. Pensiamo che il marchio Ataf possa vivere orgogliosamente un nuovo capitolo. In questa fase, occorre una riflessione aperta ad Università, fondazioni, associazioni e a tutti gli attori sociali che innervano il tessuto culturale del territorio fiorentino per scrivere una nuova pagina di questa lunga storia”.

Per Luigi Croci della Rsu Filt Cgil ex Ataf ora Autolinee Toscane ha dichiarato “Non si può dimenticare il patrimonio storico, identitario e sociale che il brand Ataf ha rappresentato per Firenze e per tante generazioni di fiorentini, è giusto e doveroso fare il possibile per mantenere viva la memoria perché riguarda tutti noi”.

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