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Lavoro giovedì 22 dicembre 2022 ore 16:15

Aperto con indennità, di cultura si mangia anche a Natale

Il Museo di Palazzo Vecchio aperto a Natale diventa un caso scuola per i diritti dei lavoratori e per la gestione delle aperture durante le festività



FIRENZE — Voleva essere una semplice apertura straordinaria, la prima a Natale per il Museo di Palazzo Vecchio, ma come tutto ciò che accade "per la prima volta a Firenze" è diventato un caso nazionale. Un caso scuola.

L'annuncio dell'apertura a Natale del Museo di Palazzo Vecchio, con i musei dello Stato chiusi, ha suscitato una immediata reazione da parte dei sindacati che sono riusciti ad ottenere una indennità speciale sulla quale è stato trovato l'accordo.

Tutto finito? No. Il direttore delle Gallerie degli Uffizi proprio in queste ore in Commissione Cultura a Palazzo Vecchio ha dichiarato che secondo la sua opinione. Schmidt ha detto “Sarei favorevole ad aprire di lunedì pomeriggio in alta stagione, ovviamente assumendo il personale necessario, così come ad aprire fino alle ore 21, sempre in alta stagione e sempre avendo la possibilità di assumere tutto il personale necessario. E, certamente, anche i lunedì dei ponti dovrebbero essere ordinariamente aperti. Ma il 25 Dicembre in Europa è chiuso il Louvre, il Prado, i musei di Londra, addirittura sono chiusi il Met e il Moma a New York, dove c'è la stagione più alta proprio tra Dicembre e Gennaio. I musei che aprissero il 25 di Dicembre sarebbero praticamente gli unici a essere aperti. Questo va contro la tradizione italiana e fiorentina del Santo Natale. È rimasta l'unica festa della Repubblica italiana osservata da praticamente tutti. Il 25 Dicembre non è festa solo per i credenti ma per tutte le famiglie, e se vogliamo valorizzare la famiglia il 25 i musei devono rimanere chiusi”.

Il presidente della Commissione Fabio Giorgetti ha replicato "L’Italia è uno stato laico con grandi tradizioni di aggregazione familiare per i giorni di festa, ma ad onor del lavoro bisogna anche dire che il lavoro, soprattutto dopo questi anni di grandi difficoltà per le famiglie, valorizza le nostre città e tiene conto anche delle tante religioni e sensibilità per le quali il 25 Dicembre non rappresenta quello che è per il mondo cristiano. Firenze è città di accoglienza ed integrazione, deve poter svolgere il suo ruolo di città d’arte nel mondo senza limitazioni ed allo standard di qualità che è necessario. Tenere aperti musei non lede l’interesse di nessuno, anzi porta al centro il turismo e la cultura e valorizza i servizi in un territorio unico nel suo genere in cui nelle festività affluiscono milioni di persone”.  

Intanto però il precedente rischia di essere pesantissimo e così i sindacati Filcams e Fp Cgil Firenze aggiungono oggi che, comunque, “La logica del sempre aperto è sbagliata".

Perché "Se l’amministrazione ritiene che i servizi culturali siano essenziali come leva per il turismo, è necessario un investimento che rafforzi la gestione diretta da parte del Comune e migliori le condizioni materiali dei lavoratori”.

Che la questione abbia realmente "riaperto un dibattito in città sulla gestione dell'offerta turistica" come ipotizzato dalla Cgil è tutto da vedere, visto che i fiorentini sono spaccati sul tema del turismo: tra chi ci vive e ci mangia a prescindere dalla cultura, chi vive di rendita e chi ci vive in mezzo ma non ci dorme.

La Cgil la spiega così "La scelta dell’amministrazione è sbagliata perché non aggiunge niente, anzi rischia di oscurare, l’ampia ed importante offerta culturale programmata da tempo e che vede numerose iniziative per tutte le festività fino alla domenica del fiorentino. La logica del sempre aperto è sbagliata tanto nell’offerta del consumo commerciale quanto in quella culturale. Lo diciamo da sempre, non solo sul piano dei diritti sacrosanti di cui tutti i lavoratori devono godere, ma anche su quello economico e sociale perché è ormai dimostrato che questa logica non produce certo quel valore aggiunto che, chi si ostina a propinarla, si aspetta. Per questo non abbiamo bisogno di riaffermare la nostra antica ma attuale convinzione che occorre uscire da questo modello ormai imperante anche in questa città, inviluppata com'è nell’overturismo e nella gentrificazione. Questa vicenda ci dice anche delle condizioni del lavoro in città, perché se l’amministrazione comunale ritiene che i servizi culturali siano essenziali e fondamentali come leva per il turismo, anche per non incorrere in una contraddizione logica, è necessario un investimento che rafforzi la gestione diretta da parte del comune e migliori le condizioni materiali delle lavoratrici e dei lavoratori. Il sindaco Nardella peraltro ha dichiarato che si impegnerà ad approfondire la questione del trattamento salariale dei lavoratori, a prescindere dalle festività e dalla novità dell’indennità aggiuntiva che il sindacato ha ottenuto per tutti i lavoratori (Rear e Muse) in questa occasione. Noi pensiamo che questa discussione vada avviata subito già nella fase di trasformazione dell’Associazione Muse in Fondazione, e prima della prossima gara di appalto dei servizi di sorveglianza, così come è necessario un confronto preventivo con l’amministrazione comunale sulle prossime aperture nei giorni festivi". Già, perché oramai c'è un precedente.


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