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Attualità giovedì 05 dicembre 2019 ore 10:30

A Sant'Orsola una targa per gli esuli istriani

​Nel complesso del centro storico fiorentino trovarono ospitalità quasi 600 famiglie di lavoratori della Manifattura Tabacchi di Pola



FIRENZE — A Sant'Orsola, l'ex convento che si trova nel centro di Firenze nel quartiere di San Lorenzo, di proprietaria della Città Metropolitana di Firenze, una targa ricorderà i 580 profughi istriani che trovarono accoglienza dopo l'esodo che si verificò a partire dalla fine della seconda guerra mondiale. Sant'Orsola operò come centro di raccolta profughi dal 1945 al 1955. Vi confluirono con le loro famiglie i dipendenti della Manifattura Tabacchi di Pola assegnate alla Manifattura Tabacchi di Firenze, che dall'Ottocento fino al 1941 aveva avuto sede proprio a Sant'Orsola, nelle cui stanze vennero ricavati, con precari separè di legno e cartone legati con lo spago, 272 ambienti familiari.

"Siamo esuli fiumani, istriani e dalmati attraverso confini di odio e di morte. Siamo case strappate, uomini donne e bambini costretti a diventare stranieri. Ora siamo libertà ritrovata che ricorda che siamo stati e sempre saremo italiani" il testo della targa approvato all'unanimità dal Consiglio della Città Metropolitana di Firenze.
"Siamo tutti migranti e a volte siamo stati costretti a scappare per diversi motivi" ha detto la consigliera Letizia Perini, delegata della Metrocittà alla Cultura, illustrando la proposta che è stata avanzata dal Comune di Firenze.

I consiglieri comunali di centro destra si si sono dichiarati soddisfatti dell'approvazione della targa per gli esuli "Tuttora i tempi non sono ancora maturi per una certa parte politica che non vuole fare i conti con la storia, tuttavia questo è già un passo in più. Se di questo dramma se ne parla a Firenze - hanno detto Draghi, Cellai, Razzanelli e Bussolin - è grazie ai parlamentari di Fratelli d'Italia (allora in Alleanza Nazionale) che fecero approvare la legge sulla Giornata del Ricordo degli esuli giuliano dalmati e dei martiri delle Foibe; seguirono poi numerosi cortei e manifestazioni per far conoscere all'opinione pubblica quel dramma caduto in oblio. Per questo durante la giornata nazionale contro la violenza sulle donne Fratelli d'Italia ha pensato di chiedere al comune il permesso di realizzare un murales per Norma Cossetto, giovane ragazza seviziata e violentata dai titini, solo per la colpa di essere italiana. Al giorno d'oggi molti degli esuli non sono più fra noi, ma il ricordo rimane. Perché noi non scordiamo quanto ha sofferto il popolo istriano". 


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