Attualità domenica 10 maggio 2020 ore 15:04
Come cambiare Firenze e renderla a misura di bici
Le proposte dei ciclisti al vaglio dei tecnici di Palazzo Vecchio, si parte dall'antifurto poi le rastrelliere e le strade dedicate alle due ruote
FIRENZE — Una splendida pista ciclabile potrebbe non bastare, è questa la riflessione che ha animato il dibattito tra i ciclisti fiorentini all'indomani del piano di potenziamento della rete ciclabile urbana. Il pericolo di subire furti e l'esigenza di avere rastrelliere a disposizione sono al primo posto nei pensieri di chi usa già le due ruote per spostarsi all'interno del capoluogo.
Il Comune di Firenze ha annunciato il piano per la mobilità elementare per affrontare la seconda e terza fase dell'emergenza sanitaria e scongiurare il ricorso all'uso dell'auto privata. I ciclisti hanno risposto immediatamente all'appello ed hanno incontrato Palazzo Vecchio a prendere ispirazione dalle grandi metropoli europee che già dedicano ampie risorse al controllo dei furti, agli spazi per la sosta ed alla creazione di zone ad uso esclusivo o preferenziale delle due ruote.
Come fu nel dopoguerra si riparte dal fenomeno dei ladri di biciclette? Il Sindaco Dario Nardella nella sua presentazione al Consiglio comunale ha spiegato "Entro l’anno saranno portate a compimento 12 chilometri di nuove piste e da subito saranno realizzati i percorsi provvisori, 10 chilometri su viabilità fino ad oggi di esclusivo dominio dei mezzi a motore. Tra gli incentivi il riconoscimento del tempo di spostamento come parte dell’orario lavorativo, il rilascio di kit antifurto, un contributo diretto, sconti e rottamazione di autoveicoli a favore dell'acquisto di biciclette a pedalata assistita".
I ciclisti che hanno incontrato i tecnici del comune hanno proposto le zone e le strade per le piste provvisorie ed hanno toccato la situazione delle rastrelliere, "Critica ancor di più nel centro storico e solo parzialmente migliorata a seguito delle pulizie straordinarie".
Firenze Ciclabile e Legambiente hanno incontrato l'assessore alla Mobilità Stefano Giorgetti ed i tecnici del Comune di Firenze per confrontarsi sulla cosiddetta "Operazione Bartali".
Un piano che prevede, lo ricordano i ciclisti fiorentini "l'accelerazione nella realizzazione di interventi infrastrutturali e la realizzazione di numerose ciclabili di emergenza per facilitare la mobilità ciclabile ed evitare il collasso del traffico cittadino dato il prevedibile abbandono del trasporto pubblico".
Per quanto riguarda le nuove piste "Alcune sono in fase di appalto, mentre per altre si parla di approvazione del progetto esecutivo entro uno o due mesi: il che vorrà dire che tutti i percorsi potrebbero essere realmente fruibili solo dopo l'estate. Per questo abbiamo spinto sull'incremento delle ciclabili provvisorie, seppur quanto proposto sia già un ottimo punto di partenza. Abbiamo richiesto: Viale Belfiore (collegamento sottopasso-Palazzo Mazzoni e pista Belfiore in prossimità del cantiere Student Hotel, per dare continuità fino a Porta al Prato), Viale Nenni, Via del Sansovino (da fine ciclabile a piazza Batoni), Viale Redi (tratto fra piazza Puccini e via Mariti), il completamento di Via Erbosa (per ricollegarsi con viale Europa), Via Tavanti (monodirezionale a integrazione di Corridoni-Romito), Ponte Rosso (ricucitura fra via XX Settembre e zona parterre), Via Michelacci (collegamento fra Osmannoro e zona isolotto)".
Ma la mobilità ciclabile "non può basarsi solo sulle ciclabili" e così l'associazione ha anche proposto una "istituzione immediata di zone 30 e strade a precedenza ciclopedonale come Via Maragliano e Via Gioberti, ma vorremmo che la proposta si allargasse ad altre strade cittadine ad alta frequentazione per la presenza di varie funzioni come negozi, giardini pubblici e supermercati". Inoltre i ciclisti hanno chiesto "La sperimentazione di sensi unici eccetto bici, pratica diffusa in molti paesi e città, anche italiane, che incrementa la sicurezza di tutti e consente percorsi più brevi in bici. Abbiamo proposto Via delle Due Case (per raggiungere il Polo Scientifico), Via Guido Monaco (oramai strada solo residenziale ma che agevolerebbe l'accesso alla stazione e al centro), Borgo la Croce, Borgo Pinti (opportuna dato il percorso su via degli Artisti)".
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