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Attualità martedì 25 ottobre 2022 ore 16:25

Tpl, a Firenze confronto tra gestori del servizio

​Convegno a Firenze ma confronto a distanza tra vecchi e nuovi gestori del trasporto pubblico locale, massima collaborazione con qualche frecciatina



FIRENZE — Si è tenuto oggi a Firenze un Convegno sul Trasporto locale organizzato da Confservizi Cispel Toscana in collaborazione con Anci Toscana e Upi Toscana che ha prodotto un confronto a distanza tra vecchi e nuovi gestori. Autolinee Toscane ha, infatti, replicato con una nota agli esiti del dibattito.

Confservizi, Anci ed Upi hanno promosso l'incontro per fare chiarezza sulla situazione ed aprire un tavolo di confronto regionale per garantire il servizio anche nelle cosiddette zone deboli ma nel capoluogo il nervo risulta particolarmente scoperto ad iniziare dal fatto che la Città metropolitana di Firenze, per stessa ammissione di Autolinee Toscane, soffre le problematiche maggiori in termini di copertura del servizio e di organico e che Ataf non c'è più e non può tornare utile in caso di bisogno.

Un caso emblematico lo abbiamo raccontato recentemente, un autista che si è trovato a coprire da solo l'intero turno giornaliero di una linea che fa la spola tra Firenze e le porte del Mugello.

Nella nota diramata dagli organizzatori del Convegno si legge tra le altre cose "I gestori pubblici locali (CTT Nord, Tiemme, Copit) hanno in varia misura conservato asset funzionali al servizio (depositi, bus per servizi scolastici e turistici) o sono comunque proprietari di mezzi non trasferiti al nuovo gestore". 

Autolinee Toscane ha letto ed ha replicato con un commento "Stiamo facendo più chilometri rispetto al passato con meno mezzi, meno asset (e meno autisti, aggiungiamo noi), ossia senza quegli strumenti necessari e indispensabili al servizio, strumenti sui quali i precedenti gestori potevano contare e che si sono tenuti generando, com’è chiaro, un impatto negativo sulla nostra operatività. Sono quelle mancanze su cui, fin dal primo giorno del nostro ingresso, stiamo impegnando tutte le risorse e sforzi possibili. Comprendiamo quindi oggi al meglio le ragioni delle scelte delle aziende del Cispel, utili a loro per altre e future legittime attività economiche. Ma ci domandiamo se i Comuni soci di quelle aziende, e quelli che lavoravano con le precedenti aziende private del loro consorzio, sono mai stati informati prima di quelle scelte e degli evidenti e prevedibili effetti. Effetti - derivanti da mancanza di autisti, bus e strutture - che sono alla base dei disservizi attuali. Fin dal nostro ingresso, abbiamo sottolineato queste mancanze, oggi pubblicamente confermate durante il convegno di Cispel. Ribadiamo il nostro impegno a collaborare con tutti, a partire dalle istituzioni, partendo dalla realtà dei problemi per provare a risolverli. Se fossimo stati invitati al loro convegno, avremmo espresso questa volontà di collaborare anche con le aziende del territorio (peraltro alcune già collaborano con noi), già menzionata in passato".

Gli interventi al Convegno

Nicola Perini, presidente di Confservizi Cispel Toscana, ha lanciato così la proposta del sistema toscano delle aziende di trasporto pubblico locale "siamo qui per fare chiarezza su quale può essere il ruolo delle aziende toscane, per dare un servizio adeguato ai cittadini della nostra regione, laddove si va evidenziando un elemento di criticità, come ad esempio la domanda debole, che può mettere in crisi interi territori delle aree interne della Toscana”. “Le aziende pubbliche toscane del Tpl - ha spiegato Pierini - possono tornare sulla scena per dare il loro contributo per offrire un servizio di qualità e garantire quei chilometri che rischiano di mancare nello scenario che si è palesato. Tocca alle istituzioni fare la propria parte, per il bene della collettività. Le aziende sono a disposizione, c’è una riflessione in atto tra tutti gli attori protagonisti, per la quale auspico ci sia anche un’assunzione di responsabilità da parte della politica regionale”.

Il presidente di Upi Toscana, Gianni Lorenzetti, ha aggiunto “A distanza di un anno dall’avvio del servizio da parte del nuovo gestore unico, il prossimo 31 ottobre dovranno essere finalizzate da parte di Autolinee Toscane le progettazioni per l'attivazione delle procedure previste per la realizzazione dei lotti deboli, così come definito nelle intese di gara. Oggi è oggettivamente palese che accordi presi dieci anni fa non rispecchino i bisogni dei cittadini che sono mutati e non sono più corrispondenti al momento storico che viviamo. I tagli previsti sono concentrati nelle tratte extraurbane e in specifiche aree, è opportuno quindi conoscere dove si trovano le situazioni critiche, sulla base della rete attuale, per una verifica puntuale delle situazioni più fragili che devono essere salvaguardate anche con soluzioni innovative. Upi Toscana ha richiesto la convocazione della Conferenza permanente del Tpl con Regione Toscana, Anci, aziende e Cispel, per affrontare il problema a livello complessivo, in uno spirito di collaborazione, al fine di trovare soluzioni utili ad assicurare un servizio pubblico efficiente. Le Province, pur nel loro ruolo marginale, avranno il compito di gestire le gare in un contesto di grande diversità a causa dell'impostazione che fu data a suo tempo, e si impegneranno tramite gli uffici territoriali, di concerto con i Comuni, nel monitorare e porre la massima attenzione affinché i cittadini non vengano penalizzati”.

Questa la nota degli organizzatori del Convegno che ha provocato la reazione di Autolinee Toscane "Obiettivo del convegno lanciare una proposta che veda il sistema delle aziende pubbliche locali di trasporto pubblico locale (insieme alle imprese private toscane) ancora protagoniste del settore, anche alla luce del suo assetto gestionale. Autolinee Toscane eroga nel primo anno 110 milioni di chilometri, più dei 106 milioni previsti dalla gara per i primi due anni, per successivi adeguamenti dell’offerta avvenuti dopo il 2014, anno in cui furono fissati i servizi previsti in gara. Dopo il secondo anno i km del “lotto forte” si ridurranno, sostituiti in parte di lotti a domanda debole. Cinque province metteranno in gara i servizi a domanda debole dal 2023 per circa 9 milioni di chilometri. Il gestore unico ha previsto inoltre subconcessioni per un valore cha va da 2 a 12 milioni di chilometri. Si apre così una finestra di circa 20 milioni di chilometri, cui va aggiunto come opportunità il servizio scolastico erogato dai singoli Comuni per un ulteriore valore di circa 24 milioni di chilometri. I gestori pubblici locali (CTT Nord, Tiemme, Copit) hanno in varia misura conservato asset funzionali al servizio (depositi, bus per servizi scolastici e turistici) o sono comunque proprietari di mezzi non trasferiti al nuovo gestore. L’eventuale svolgimento del servizio all’interno delle finestre sopra descritte potrebbe consentire a queste aziende di continuare la propria attività, conservando così in parte il proprio ruolo industriale, definendo eventualmente un assetto consortile per partecipare alle gare".


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