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Attualità giovedì 21 novembre 2024 ore 12:40

In Toscana oltre 50 industrie pericolose, ecco dove

ciminiere
Foto d'archivio

Arriva da Arpat il dato sulle attività produttive a "rischio di incidente rilevante" a causa delle sostanze detenute e lavorate. Mappa e controlli



TOSCANA — Sono oltre 50 in Toscana le industrie definite a "rischio di incidente rilevante" (Rir), soggette a controlli stringenti per la pericolosità generata dalle sostanze che vi sono detenute e lavorate. La classificazione del rischio maggiore o minore è effettuata sulla base della quantità di queste sostanze. 

"In Toscana - ha appena fatto il punto sul suo portale Arpat, l'agenzia regionale di protezione ambientale - sono attualmente presenti 25 stabilimenti di soglia inferiore e 28 di soglia superiore". Totale: 53. 

La banca dati dell'istituto superiore di protezione e ricerca ambientale (Ispra) in realtà censisce in Toscana 54 stabilimenti Rir e li mappa provincia per provincia. La loro principale concentrazione risulta nella provincia di Livorno (14) e nella Città metropolitana di Firenze (10), poi a seguire ecco le province di Pisa (8), Lucca (5), Arezzo, Grosseto e Massa-Carrara (4), Siena (3), Pistoia e Prato (1).

Industrie Rir: cosa sono

"Gli stabilimenti a rischio di incidente rilevante - spiega il responsabile del Settore Rischio Industriale di Arpat Andrea Papi - sono installazioni commerciali o produttive caratterizzate dalla presenza, in quantità elevate, di sostanze pericolose (tossiche, infiammabili, pericolose per l’ambiente e simili) in grado di dare origine, a causa di sviluppi incontrollati, ad eventi quali emissioni, incendi o esplosioni di grande entità e di dare luogo ad un pericolo grave, immediato o differito, per la salute umana o l’ambiente". 

"A causa dei rischi potenziali indotti sulle attività umane e sull’ambiente - prosegue - tali aziende sono sottoposte a controlli 'rafforzati' rispetto alle normali attività produttive. Alcuni esempi di categorie di stabilimenti Rir sono: depositi di Gpl (gas di petrolio liquefatto), depositi di esplosivi, industrie chimiche di processo, raffinerie di petrolio e simili".

I controlli

Gli stabilimenti Rir sono oggetto di monitoraggio costante. Nel 2023 sono stati controllati 12 impianti ricadenti nella soglia inferiore, ovvero il 100% di quelli pianificati, e 10 ricadenti nella soglia superiore con 10 ispezioni di cui 9 ordinarie e una tesa alla verifica di ottemperanza alle prescrizioni impartite a seguito di precedente controllo.

Sì perché a seguito delle ispezioni gli addetti rilasciano, se necessario, prescrizioni a cui l'azienda deve conformarsi. "Nel 2023, ad esempio, a 11 aziende controllate su 12 (per la soglia inferiore) ed a 8 aziende su 9 (per la soglia superiore) sono state richieste misure integrative", fa sapere Arpat.


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