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Cronaca lunedì 06 dicembre 2021 ore 18:55

Il presunto assassino catturato lanciando granate stordenti

Un arresto - foto di repertorio
Un arresto - foto di repertorio

L'uomo era ricercato da 11 giorni per l'omicidio di Gianni Avvisato. Impiegati 30 uomini e armi speciali nel blitz in un affittacamere



FIRENZE — Dopo 11 giorni di fuga è stato individuato e arrestato dai Carabinieri l'uomo fiorentino ricercato per l'omicidio di Gianni Avvisato, 38 anni, ucciso con un colpo di pistola il 24 Novembre scorso per strada, a pochi metri dalla sua abitazione di Comeana, una frazione di Carmignano, in provincia di Prato, per un movente non ancora chiarito.

Il presunto assassino si chiama Stefano Marucci, ha 55 anni, vari precedenti penali ed è rimasto irrintracciabile fino a quando gli inquirenti hanno scoperto che si era rifugiato presso un affittacamere del capoluogo, in via Catalani, nella zona del Romito, a un centinaio di metri in linea d'aria dal suo appartamento di residenza. 

Il blitz è scattato questa mattina, con 30 uomini in azione: i carabinieri hanno fatto irruzione nell'affittacamere e, per bloccare il ricercato, che sapevano armato, hanno lanciato alcuni flashbang, le cosiddette granate stordenti, ordigni non letali che, esplodendo, generano un lampo luminoso in grado di accecare una persona per cinque secondi mentre un boato le fa perdere l'equilibrio. 

Marucci è stato sorpreso insieme alla moglie. Sul comodino aveva appoggiato una pistola calibro 9, risultata rubata a Livorno nel 2014; sono in corso gli accertamenti per verificare se è quella utilizzata per uccidere Avvisato.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, per evitare l'arresto il 55enne si sarebbe spostato continuamente durante la latitanza e forse progettava di scappare all'estero. Le accuse che hanno portato al suo arresto sono omicidio aggravato, detenzione e porto di arma da fuoco, evasione dai domiciliari, detenzione di arma e munizioni da guerra. Per la moglie e altre tre donne trovate nel rifugio gli inquirenti stanno valutando l'accusa di favoreggiamento.

Circa 12 ore dopo il delitto, i carabinieri avevano rintracciato l'imbianchino di 35 anni che era insieme a Marucci quando Avvisato è stato ucciso. L'imbianchino ha dichiarato agli inquirenti di aver svolto nell'agguato solo il ruolo di autista, di non essere stato a conoscenza che Marucci era armato e di non essere stato lui a sparare. L'accusa a suo carico è omicidio volontario in concorso.

Notizia in aggiornamento


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