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Attualità mercoledì 10 maggio 2023 ore 17:00

Mamme lavoratrici trafelate e senza tempo per sé

mamma e bambina

Per le donne toscane conciliare lavoro e maternità risulta così impegnativo da percepire il benessere compromesso. L'indagine presentata a Firenze



FIRENZE — Sempre trafelate tra impegni di lavoro e vita familiare, con la percezione di essere poco apprezzate e di contribuire poco alla vita collettiva. E invece sono mamme e sono lavoratrici, oltre che donne e persone che dopo la maternità sentono il loro benessere psicoemotivo peggiorato. L'identikit delle mamme lavoratrici in Italia e in Toscana arriva dalla startup fiorentina composta da psicologi e psicoterapeuti Me First, dedicata ai bisogni delle mamme e ideata da Cristina Di Loreto.

La ricerca è stata presentata oggi a Firenze, e lo studio è stato realizzato in collaborazione con lo spin-off accademico dell'università degli studi del capoluogo toscano con l’obiettivo di esplorare il benessere delle madri lavoratrici in Italia tramite la somministrazione di un questionario messo a disposizione on line.

Alla ricerca hanno partecipato a livello nazionale oltre 2.691 mamme lavoratrici, di età media 39,13 anni, ognuna con 1,67 figli. Di queste, 285 erano toscane, con età media di 40,76 anni e 1,69 figli in media per mamma. Partendo dal dato regionale, nel 71,57% dei casi si tratta di donne sposate o conviventi, il 51,57% ha figli nella fascia di età 0-6. Il 75,4% del campione è costituito da donne con un lavoro dipendente. 

Fra le donne che lavorano come dipendenti il 67,7% dichiara di aver avuto la necessità di una modifica del contratto a seguito della maternità e il 25,6% l’ha ottenuta. Le mamme dichiarano che avrebbero bisogno o sarebbero interessate a un supporto da parte dell’azienda e dell’organizzazione per cui lavorano nel 91,7% dei casi, e solo il 10,4% delle donne dichiara di aver ricevuto supporto dalla propria azienda. 

Nel 91,7% dei casi le donne toscane non hanno mai o quasi mai tempo per dedicarsi a un’attività di svago o ad una passione personale. Le libere professioniste si sentono più apprezzate all’interno del proprio contesto lavorativo rispetto alle dipendenti. 

In generale, le donne si sentono poco apprezzate dalla propria comunità e sentono di contribuire poco ad essa (valori medi compresi tra 5,56 e 5,80 su 10 di punteggio massimo). 

Le donne toscane dichiarano infine un peggioramento nella loro vita in generale a seguito della maternità e una diminuzione notevole del benessere psicologico ed emotivo che passa da 7 (prima della maternità) a 5 (dopo la maternità) su 10 di punteggio massimo.

Per quanto riguarda i bisogni, l’analisi ha evidenziato che quelli maggiormente sentiti sono la necessità di avere maggior tempo per oltre il 70% delle donne, tempo che necessita anche di una maggiore flessibilità lavorativa e di un vero smart working (39,7%). 

Le donne dichiarano nel 68,2% dei casi di aver bisogno di nidi e servizi di supporto all’infanzia, oltre a una migliore retribuzione e/o di aiuti economici (28,1%). Oltre il 36% delle donne dichiara di aver bisogno di supporto come sostegno emotivo e psicologico o attraverso servizi per i figli e per le mamme (compresa una burocrazia più snella). 

Hanno detto

Alla presentazione degli esiti della ricerca ha preso parte l'assessora regionale Alessandra Nardini, con delega a istruzione, formazione, lavoro, università e pari opportunità: "Nel mondo del lavoro - ha osservato - le donne continuano ad essere discriminate subendo una doppia segregazione: orizzontale e verticale". 

Le relatrici Di Loreto, Nardini, Chiodini e Guidi

Le relatrici Di Loreto, Nardini, Chiodini e Guidi

"Le donne - è stata l'analisi di Nardini - risultano occupate principalmente in alcuni settori, come quelli legati alla cura e all'educazione, e scarsamente presenti nei nuovi ambiti di grande sviluppo come quelli afferenti alle materie scientifiche e tecnologiche. Poche donne ai vertici anche a causa di una carriera intermittente dovuta al fatto che nel nostro Paese si parli ancora di conciliazione quasi solo al femminile con un'evidente non equa distribuzione del tempo di cura nella coppia".

"Il benessere di vita delle donne con bambini nella fascia di età 0-6 anni mostra un peggioramento rilevante dopo la maternità – commenta Di Loreto -. Mi ha colpito molto, tra i risultati di questa ricerca l’elevata percentuale delle madri che non si dedicano tempo per nutrire la propria identità personale, a svantaggio di se stesse e del ruolo di genitore". 

"La flessibilità cognitiva risulta un importante fattore protettivo per le donne essendo correlata positivamente con benessere, soddisfazione lavorativa, il sentirsi apprezzate (mattering) e negativamente con il burn-out, il senso di colpa e il maternal wall. La flessibilità cognitiva, tuttavia, sembra un’abilità acquisita e consapevole solo per le mamme con figli più grandi dei 6 anni", evidenzia Moira Chiodini presidente di LabCom.

"Tutte queste difficoltà dalle madri lavoratrici – sottolinea Andrea Guazzini, professore dell’Università degli Studi di Firenze - potrebbero contribuire ad acuire il gap di genere e impedire lo sviluppo di carriera delle donne".


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