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Cronaca lunedì 14 ottobre 2024 ore 19:05

Lavorando in ville di lusso ruba 695 opere d'arte

La presentazione dell'operazione
Il resoconto dell'operazione

Recuperati dai carabinieri beni per oltre 3 milioni di euro. Dodici indagati. Opere vendute fino in Emirati Arabi ed Usa, nelle indagini anche l'Fbi



FIRENZE — Lo chiamavano a lavorare in dimore storiche e ville di lusso e lì lui faceva man bassa di opere d'arte. Lo avrebbe fatto per 695 volte in 5 anni, accaparrandosi rarità e bellezze dal valore complessivo stimato in oltre 3 milioni di euro.

Ma adesso i carabinieri del nucleo specializzato in Tutela del patrimonio culturale (Tpc) di Firenze hanno recuperato quelle opere, una addirittura con firma autografa di Giorgio Vasari, in un'operazione che ha portato a iscrivere nel registro degli indagati 12 persone in tutto.

L’attività investigativa, coordinata dalla procura di Firenze, ha visto la collaborazione dell'Fbi e del Ris, il Raggruppamento investigazioni scientifiche dei carabinieri. Durata circa tre anni, è iniziata con la denuncia di furto presentata nel 2021 da un fiorentino e riguardante l'opera libraria di Leonhart Fuchs dal titolo “De Historia Stirpium Commentarii Isignes” (Basilea 1542) che era stata sottratta da ignoti dalla dimora del denunciante tra Dicembre 2018 e Giugno 2019. 

L'opera cinquecentesca di Leonhart Fuchs

L'opera cinquecentesca di Leonhart Fuchs

L’opera, individuata sul sito di una casa d’aste fiorentina esattamente un anno dopo la denuncia, è stata poi sequestrata a Firenze a un antiquario non toscano che l'aveva acquistata in perfetta buona fede.

Il filo d'Arianna delle indagini

Da lì le successive indagini. Seguendo il filo d'Arianna delle opere, gli investigatori sono risaliti a 12 indagati nei confronti dei quali venivano compiute altrettante perquisizioni nel corso delle quali sono state recuperate oltre 600 opere d’arte.

Tra queste figurano numerose e pregevoli opere librarie, nonché preziose ceramiche e vari dipinti, fra cui spiccano per importanza:

  • 4 piatti in ceramica bianca con decorazioni, recanti sul retro il timbro “Manifattura Ginori a Doccia presso Firenze”, realizzate in esclusiva per la Presidenza della Repubblica italiana
  • un servizio in finissima porcellana con decorazioni in oro zecchino, Meissen 1820
  • un piatto della dinastia Ming tardo periodo Kangxi di fine XVII secolo
  • un dipinto raffigurante “bue” a firma Giovanni Fattori
  • l’opera libraria dal titolo “De Honesta Disciplina” con firma autografa di Giorgio Vasari

L'opera con l'autografo di Giorgio Vasari

L'opera con l'autografo di Giorgio Vasari

Il dipinto di Giovanni Fattori

Il dipinto di Giovanni Fattori

Un libro mastro delle opere rubate

Secondo la ricostruzione dei carabinieri le opere recuperate, custodite in lussuose dimore nobiliari fiorentine, sarebbero state sottratte nel corso di un quinquennio da uno degli indagati durante lo svolgimento di piccoli lavori di manutenzione di cui era stato incaricato dai proprietari.

I beni venivano poi immessi, a distanza di tempo dal furto, sul mercato antiquariale nazionale e in alcuni casi in quello estero, dissimulandone la provenienza illecita.

L’esportazione fuori dai confini nazionali ha visto collaborare all’indagine inizialmente l’Fbi e successivamente l'Interpol per tentare il rientro in patria, mediante azione stragiudiziale, di alcune opere legittimamente acquistate da ignari collezionisti dagli Stati Uniti, Emirati Arabi e Inghilterra.

Il resoconto dell'operazione

Il resoconto dell'operazione

Grazie al rinvenimento di un libro mastro su cui veniva dettagliatamente riportata la contabilità delle opere d’arte rubate, è stato possibile quantificarne l’illecito e cospicuo volume d’affari ammontante a oltre 300mila euro. È stato quantificato che, tutti i beni recuperati nel corso dell’attività investigativa, che ritorneranno nella disponibilità dei legittimi proprietari, sul mercato avrebbero potuto generare utili per oltre 3 milioni di euro.


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