Lavoro martedì 10 dicembre 2024 ore 10:10
Esplosione a Calenzano, sciopero e presidio all'Eni di Livorno
Circa 500 lavoratori in protesta dopo il disastro alle porte di Firenze con 4 vittime e un disperso. Minuto di silenzio in Consiglio regionale
LIVORNO — All'indomani dell'esplosione che ieri nello stabilimento Eni di Calenzano ha mietuto 4 vittime accertate, più un disperso per il quale sono in atto le ricerche, a Livorno ecco la protesta dei lavoratori che stamani si sono presentati a centinaia davanti ai cancelli della raffineria Eni.
In 500 circa hanno dato vita allo sciopero e presidio di due ore indetto dalle organizzazioni sindacali dalle 8,30 alle 10,30. Al centro, il ricordo delle vittime e la rabbia rispetto alla catena di morti bianche.
"Lo sgomento - sono le parole di Fim, Fiom e Uilm col coordinamento Rsu delle ditte dell'indotto Eni - è per quei lavoratori e per le loro famiglie. Questa è una guerra silenziosa che sembra non finire mai e suscita interesse sempre solo dopo tragedie come questa. La rabbia perché non si può morire lavorando".
A livello istituzionale, il cordoglio per le vittime dell'esplosione a Calenzano si è concretizzato sempre stamani nel minuto di silenzio che ha aperto i lavori del Consiglio regionale della Toscana. Il presidente dell'assemblea toscana, Antonio Mazzeo, ha espresso vicinanza alle famiglie delle vittime e ai feriti.
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