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Attualità lunedì 28 dicembre 2020 ore 16:22

Social sorpresi dalle antiche terme di Firenze

Vecchia Firenze Mia - Foto di Riccardo Posarelli

Sull'onda social delle emozioni per le scoperte di Pompei i fiorentini sono rimasti affascinati dalle immagini delle antiche terme sotto al Porcellino



FIRENZE — Oggi è una via dello shopping nel cuore di Firenze tra negozi di abbigliamento ma via Por Santa Maria custodiva un'area termale. A ricordarlo in queste ore sui social è stato Riccardo Posarelli, collaboratore della Pagina Vecchia Firenze Mia ideata e curata da Gianni Greco per trasmettere alle nuove generazioni la memoria della città perduta.

Nelle foto d'epoca pubblicate su Facebook lungo la strada che unisce piazza della Repubblica al Ponte Vecchio sono ben riconoscibili gli ambienti termali rinvenuti durante gli anni '50, esattamente sotto al Mercato Nuovo o del Porcellino, come i fiorentini amano chiamare il cinghiale più famoso del mondo. Le pietre numerate una ad una hanno richiamato subito alla mente le emozionanti immagini delle recenti scoperte nell'area archeologica di Pompei.

In pochi minuti le immagini hanno raccolto decine di "mi piace".

Posarelli nella sua affabulazione storica e sociale parte dalle pietre sul selciato di via Por Santa Maria "Ci sono tre riquadri di piastrelle in vetro (attraverso le quali una volta si poteva vedere quello che rimaneva dell'antica strada della Florentia romana. Con un po' di fantasia bisogna tornare indietro nel tempo, per poter realizzare concretamente gli edifici dell'epoca".

Lato piazza della Repubblica

"Ci troviamo al limite delle mura della città romana, nella zona della porta Meridionale che durante degli scavi avvenuti negli anni '50 fu ritrovata in via Calimaruzza. A ridosso delle mura esistevano anche le grandi terme di Capaccio, Caput Aquae, dove l'acquedotto romano finiva la sua corsa. L'impianto termale che doveva avere un area compresa tra il Mercato Nuovo fino al Palazzo Davanzati, fu utilizzato all'incirca per due secoli, gli studiosi lo datano tra il 124 e il 130 dopo Cristo, e molto probabilmente fu abbandonato dopo le distruzioni degli ostrogoti all'inizio del 400".

Lato Ponte Vecchio

"Nel 1947 gli scavi per realizzare le fondamenta dei nuovi palazzi, misero in luce un grande edificio ricco di marmi e mosaici e un grande colonnato in granito nei pressi del Palagio di Parte Guelfa. Fu scoperto un grande salone con al centro una piscina per bagni freddi, dove parallelamente correva un doppio colonnato in granito grigio e capitelli corinzi in marmo bianco. I pavimenti erano in tessere bianche, gialle, nere, che creavano disegni geometrici, mentre le pareti erano rivestite in marmo cipollino, porfido rosso, serpentino verde e giallo di Siena". 


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