Info Aziende lunedì 30 maggio 2016 ore 11:35
Pubblicità in buoni acquisto e crediti insoluti
Mediabarter, azienda specializzata nel barter pubblicitario, offre nuove innovative opportunità per investire in pubblicità le proprie giacenze, i propri servizi ed i crediti commerciali.
. — Noto anche come cambio merce pubblicitario, il barter sta acquisendo sempre più rilevanza, con una crescita elevata delle aziende interessate a questo settore e dei suoi operatori, che oggi hanno la possibilità di sfruttare le potenzialità della rete.
In cosa consiste il barter? La formula è semplice quanto efficace: il cliente paga la propria pubblicità mezzi e servizi che ha già in azienda, anziché un'uscita finanziaria. Ecco perché il barter sta svolgendo un ruolo estremamente significativo nelle strategie di marketing ed anche in quelle di distribuzione di ogni tipo di azienda, dalle società familiari alle multinazionali.
“La forma del barter– spiega Alessandro Tagliagambe di Mediabarter – ha numeri crescenti e nuove metodologie che rendono, ciò che può essere riconosciuto come un semplice baratto, una forma moderna ed innovativa di investimento. Invero il cambio merci in Italia è presente fin dai primi anni '80, ma solo negli ultimi anni si sta affermando come una vera e propria forma di investimento. Il calo dei consumi e la stretta sul credito operata dalle banche sta facendo aprire gli occhi a chi non si era accorto di quanto possa essere importante pianificare una strategia pubblicitaria che comprenda anche, se non soprattutto, investimenti in baratto”.
Quali sono i vantaggi del barter? “Il cambio merci pubblicitario è una pratica vantaggiosa – continua Tagliagambe – che innesca processi innovativi e trasparenti, aiuta le aziende ad incrementare i propri budget ed estende la distribuzione del marchio su nuovi canali. Il primo vantaggio è senza dubbio finanziario: nessun flusso di cassa, risparmio di risorse e l'alleggerimento a bilancio delle giacenze. Poi ci sono i vantaggi amministrativi ed economici, grazie ad una gestione semplificata dell'investimento, il risparmio sui costi delle giacenze, l'aumento delle vendite e la possibilità di mantenere alta la produzione, con benefici anche sul totale dei prezzi di acquisto delle materie prime e delle merci. E non dimentichiamoci della possibilità di allargare la rete clientelare, che comporta la conoscenza di nuovi fornitori, e l'opportunità di allacciare rapporti di collaborazione con altre aziende inserite nello stesso meccanismo”.
Grazie al barter ogni azienda può usufruire del mercato pubblicitario pagando in beni. Ma per le aziende che offrono solo servizi, c'è un'altra possibilità? “Per tutte le aziende con punti vendita o che offrono servizi Mediabarter ha modello di business innovativo – spiega Tagliagambe – che permette di investire in pubblicità i buoni acquisto. In questo caso i lati positivi dell'operazione si moltiplicano, perché ai classici vantaggi del barter si sommano le vendite incrementali garantite dai flussi indotti di clientela, ed un risparmio economico pari al margine di contribuzione medio applicato alle proprie referenze”.
Ed ora anche la possibilità di sfruttare i crediti insoluti. “La crisi ha caricato i bilanci delle aziende di insolvenze con danni che si possono ripercuotere anche nel lungo periodo. Attraverso un'analisi del credito che effettuiamo con aziende partner specializzate, noi proponiamo un'offerta di acquisto dei crediti in servizi pubblicitari, trasformando una perdita in un servizio essenziale all'azienda. In Italia siamo gli unici ad offrire il barter tramite buoni spesa, insoluti e, volendo, anche cespiti immobiliari”.
Ci sono punti deboli in questa operazione? “Per il cliente nessuno, per noi il rischio di essere percepiti dal cliente come dei semplici 'svuota magazzini'. In realtà ciò che ci distingue dalla concorrenza è il fatto di essere un'agenzia vera e propria, con una struttura aziendale in grado di supportare la pianificazione di qualsiasi campagna adv, dalla PMI interessata ad avere una visibilità locale o regionale, alla grande azienda nazionale. Con noi il cambio merce è un mezzo alternativo al denaro, non il fine. In qualità di agenzia pubblicitaria il nostro obiettivo è nel fornire al cliente la miglior campagna pubblicitaria possibile”.
Terminiamo con uno sguardo al futuro: come cresce un'agenzia di barter pubblicitario? “L’età media in azienda è 40 anni. Siamo giovani ma con una forte esperienza, – conclude Tagliagambe di Mediabarter – abbiamo un modello innovativo che aiuta in maniera pragmatica qualsiasi azienda ed un'organizzazione aziendale meritocratica. Nei prossimi mesi supporteremo la crescita con l'ampliamento dell'organico, in particolare nell'area commerciale. Non esiste nessun grande progetto senza grandi persone, e noi stiamo cercando professionisti di talento con i quali lavorare insieme e che sappiano dare qualità e valore aggiunto al mondo pubblicitario”.
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