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Attualità venerdì 28 dicembre 2018 ore 10:30

Niente soldi per la caldaia, famiglia al freddo

Il consigliere comunale Grassi (Frs): "Comune e Casa Spa non riparano le caldaie negli alloggi Erp prima di 10 anni. Regolamenti troppo rigidi"



FIRENZE — Una famiglia residente in un alloggio di edilizia residenziale pubblica gestito da Casa spa è costretta da settimane a vivere al freddo perchè non ha i soldi per pagare la riparazione della caldaia. Una situazione difficile di cui si è fatto portavoce il consigliere comunale Tommaso Grassi del gruppo Firenze riparte a sinistra. Perchè al centro della questione, a quanto pare, c'è un problema di regolamenti.

“Una famiglia con al proprio interno disabili è costretta a stare al freddo da settimane, con la caldaia rotta, perché nella carta dei servizi di Casa Spa è scritto che non sono autorizzate, e quindi sostenute, le spese dal soggetto gestore in caso di malfunzionamento entro i primi 10 anni di vita dell'impianto - scrive in una nota Grassi - E' una norma che deve essere modificata. Non ha senso basarsi sull'età di una caldaia per decidere se ripararla o lasciare al freddo l'appartamento. La rottura di una caldaia non può essere imputata ad una errata gestione e i rischi collegati ad un malfunzionamento, come ci racconta la cronaca degli ultimi anni, sono ben noti”.

“E' un caso sul quale l'amministrazione è stata più volte coinvolta, ma non ha dato alcuna risposta e si è trincerata dietro alle norme - prosegue Tommaso Grassi - Troviamo incredibile che una famiglia che paga l'affitto regolarmente a Casa Spa ma che non è nelle condizioni di far fronte ad una spesa imprevista di diverse centinaia di euro, abbia dovuto trascorrere il Natale al freddo. Paradossale poi che l'intervento debba essere obbligatoriamente effettuato dalla ditta scelta da Casa Spa per le manutenzioni, senza quindi la possibilità di effettuare una comparazione tra diversi manutentori. Casa Spa non paga, ma decide da chi far effettuare i lavori: un sistema che non possiamo accettare”.

“Chiediamo ai vertici di Casa Spa la modifica dell'atto regolamentare, all'assessora Funaro – conclude Tommaso Grassi di Firenze riparte a sinistra – chiediamo di trovare una soluzione per questa famiglia, soluzione che non può certo essere quella di rimanere al freddo per ancora giorni e giorni. Una vicenda di cui ci occupiamo per la valenza generale della loro situazione, e che dubitiamo sia l'unica in città, ma rischia di essere la punta di un iceberg che nasconde una gestione di cui non ci capacitiamo”.


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