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Frequentare una scuola bilingue a Firenze: ecco cosa sapere

Frequentare una scuola bilingue a Firenze può offrire diversi vantaggi ai ragazzi ma molti genitori hanno ancora dubbi al riguardo. Ecco cosa sapere.



FIRENZE — In Italia, a differenza di molti altri paesi del Nord Europa, spesso non si ha un buon rapporto con l’inglese e, più in generale, con le lingue straniere. Questo fenomeno può essere dovuto a una molteplice varietà di fattori, come le poche ore di lingue straniere concesse dalla scuola pubblica o il ritardo dell’introduzione di queste ultime all’interno del nostro sistema scolastico.

Eppure, è ben risaputo che imparare una seconda lingua può comportare numerosi vantaggi, sia dal punto di vista della carriera e dell’istruzione, che in termini di sviluppo cognitivo dei ragazzi. Per questo motivo molti genitori, quando ne hanno l’opportunità, cercano di favorire l’apprendimento di una seconda lingua da parte dei propri figli attraverso viaggi all’estero, l’interazione con ragazzi alla pari stranieri, o permettendogli di frequentare corsi di lingua straniera e scuole bilingue.

In una città come Firenze, culla della cultura e della lingua italiana ma anche metropoli multiculturale, optare per una scuola bilingue per i propri figli è sicuramente un’opzione da prendere in considerazione. Tuttavia, spesso la poca informazione porta i genitori ad avere perplessità riguardo questo tipo di istruzione, soprattutto se i bambini sono ancora molto piccoli.

A che età si può iniziare a frequentare una scuola bilingue e quali benefici, o svantaggi, possono trarne bambini e ragazzi? Analizziamo la situazione più nel dettaglio e cerchiamo di risolvere i dubbi più comuni dei genitori al riguardo.

Perché frequentare una scuola bilingue a Firenze: tutti i vantaggi

Frequentare una scuola bilingue a Firenze, come la Florence Bilingual School, può presentare diversi vantaggi.

Innanzitutto, l’insegnamento della doppia lingua riduce il distacco culturale tipico dei corsi e delle scuole unicamente in lingua straniera. Inoltre, nel caso in cui la scuola bilingue sia paritaria, non sussistono problemi nell’eventuale passaggio alla scuola pubblica italiana, sia dal punto di vista dell’insegnamento sia dal punto di vista linguistico e culturale. Anzi, padroneggiare due lingue potrebbe avvantaggiare il bambino o il ragazzo dal punto di vista accademico, rispetto ai propri compagni.

Infine, imparare contemporaneamente due lingue accresce, soprattutto nei bambini, le capacità cognitive e decisionali, nonché l’attenzione e la concentrazione. Essere bilingue richiede, infatti, un costante esercizio di attenzione selettiva. È necessario sopprimere le competenze legate a una lingua per dare spazio alle altre, sviluppando così una capacità di concentrazione superiore che implica l'abilità di ignorare informazioni non rilevanti in quel preciso momento.

Nonostante i benefici dimostrati che la formazione bilingue può offrire in termini di sviluppo cognitivo, molti genitori nutrono ancora alcuni dubbi in merito a questa scelta.

Scuola bilingue: i dubbi più comuni dei genitori

Tra i dubbi più frequenti dei genitori, quando si tratta di iscrivere i propri figli ad una scuola bilingue, rientra la paura di sovraccaricare il cervello dei propri figli. Tuttavia, questo dubbio è piuttosto infondato, in quanto, soprattutto nei bambini sotto i 7 anni, le connessioni neuronali si sviluppano più rapidamente e l’apprendimento è un processo naturale e spontaneo, che non richiede uno “studio” come quello a cui sono abituati gli adulti.

Un’altra preoccupazione diffusa tra alcuni genitori riguarda il rischio che i loro figli, imparando due lingue contemporaneamente, possano confonderle o non distinguerle correttamente. Tuttavia, diversi studi atti a sfatare i miti sul bilinguismo nell’infanzia, hanno contraddetto queste paure, dimostrando che quando un adulto segnala a un bambino bilingue di non aver capito, il bambino è in grado di passare istantaneamente da una lingua all'altra.

Preoccupazione comune di molti genitori è anche il fatto che esporre ragazzi e bambini a due lingue possa portare a difficoltà nell’apprendimento di altre materie. Nonostante ciò, non solo questo fenomeno non è mai stato dimostrato, ma i suddetti studi indicano esattamente il contrario.

Infine, specie quando si tratta di insegnare due lingue a bambini molto piccoli, il timore più grande dei genitori riguarda il ritardo nelle vocalizzazioni. Tuttavia, quando presente, questo ritardo linguistico è solo temporaneo e fa parte della necessità del bambino di categorizzare i diversi tipi di input linguistici.

In conclusione, l’insegnamento contemporaneo di due lingue ai propri figli non è controindicato a nessuna età e può solo migliorare lo sviluppo delle capacità dei bambini e dei ragazzi sul lungo periodo.


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