Un weekend da incubo per autisti e passeggeri

FIRENZE — Linee cancellate, lunghe attese e disagi hanno prodotto grande nervosismo alle fermate e questo clima ha caratterizzato il fine settimana appena trascorso dai dipendenti del trasporto pubblico locale. La Rsu di Ataf è intervenuta con una nota che ha messo d'accordo le sigle sindacali a causa di una organizzazione del servizio ritenuta "inadeguata" per poter rispondere alle esigenze dei passeggeri. A subire i maggiori disagi sarebbero state proprio le tratte urbane a servizio dei cimiteri comunali per le quali non era difficile prevedere un picco di richiesta nei giorni dedicati alla commemorazione dei defunti.

Giuanluca Mannucci, coordinatore della Rsu Ataf ha commentato "Le attese in molti casi sono arrivate a superare 30 minuti, secondo i dati raccolti dalla RSU e per fare un esempio del disagio subito dai passeggeri che si recavano ai cimiteri. Le proteste verso i dipendenti Ataf hanno superato più volte il limite e di questo siamo veramente all'esasperazione. Il problema sicurezza a bordo è legato a doppio filo con la qualità del servizio offerto! Siamo stanchi di subire personalmente per le scelte senza senso di soggetti come gli Enti Pubblici preposti".

"Indipendentemente dal fatto di risalire a chi o a cosa attribuire responsabilità, è davvero intollerabile dover fare i conti con quanto accaduto nei giorni in questione. Problematiche simili rischiano di inasprire sempre più i rapporti tra utenza e dipendenti, esponendo questi ultimi sempre più a rischio aggressioni, e questo non giova certo a nessuno" ha aggiunto Massimo Milli, vice segretario Faisa Cisal Ataf.

Michele Lulurgas della Filt Cgil ha commentato "Credo sarebbe stata opportuna una migliore programmazione del servizio, questo perché ovviamente le mancanze dello stesso vanno sempre a colpire le fasce deboli della popolazione. Fa pensare che non sia stato attivato neanche il servizio potenziato sul 25, classico nel giorno dedicato alla commemorazione dei defunti. Il servizio pubblico dovrebbe tenere appunto in considerazione le esigenze del pubblico, e gli enti pubblici dovrebbero esserne garanti; appare però quasi come se il servizio di bus fosse un qualcosa che ostacola ed infastidisce, invece che una necessità. Tutto questo senza pensare che l’anello debole della catena è sempre l’autista, sottoposto all'insoddisfazione dell’utenza".

Nella nota che è stata diramata dalla Rsu è scritto "L'orario festivo, con corse molto ridotte e addirittura alcune linee soppresse ha causato infinite lamentele verso i conducenti, in alcuni casi sfociate in vere e proprie offese, per la lunga attesa alla fermata e per i ritardi accumulati. Da quanto ci risulta, diversamente da chi se la prende con la Dirigenza Ataf, la decisione sarebbe della Regione e della Città Metropolitana. L’azienda Ataf ha la colpa di una scarsissima informazione all'utenza, che si è organizzata per i propri spostamenti riferendosi agli orari di servizio del sabato rimanendo conseguentemente delusa e arrabbiata. Ricordiamo, se ce ne fosse ancora bisogno, che tra le prime cause di aggressione al personale di guida c'è il disservizio e proprio per questo ci chiediamo come possano essere commessi errori di valutazione così gravi nell'erogare un servizio programmato, evidentemente inadeguato per il fabbisogno della città". "Oltre ai lavoratori, le categorie più penalizzate sono state quelle più deboli, come gli anziani che andavano a trovare un proprio caro al cimitero. Una mancanza di sensibilità incredibile" così hanno concluso gli autisti al termine di un periodo che li aveva visti soddisfatti per i progressi raggiunti ai tavoli di concertazione.

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