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Cronaca sabato 03 luglio 2021 ore 19:00

Televisione in lutto, è morto Paolo Beldì

Regista di programmi di successo e grande tifoso della Fiorentina. A Quelli che il Calcio ha aperto una finestra facendo conoscere l'Artemio Franchi



FIRENZE — Una morte improvvisa nella sua casa di Magognino, a Stresa, per il regista Paolo Beldì, originario di Novara e grande tifoso della Fiorentina. Aveva 66 anni.

Ha diretto trasmissioni di grande successo come Quelli che il calcio condotto da Fabio Fazio e Marino Bartoletti ma anche Anima Mia che ha rilanciato Claudio Baglioni ed i Festival di Sanremo dei record, sempre con la guida di Fabio Fazio.

Paolo Beldì ha raccontato la storia della Fiorentina, quella genuina e sudata in diretta sui campi di calcio, con un occhio di riguardo sulla tribuna coperta dell'Artemio Franchi ed è stato un opinionista molto amato dai tifosi.

"Ci eravamo parlati l’altro ieri - è il commovente ricordo di Marino Bartoletti pubblicato sui social - Mi aveva detto che, come regalo di compleanno (l’11 luglio), gli sarebbe piaciuto vedere l’Italia nella finale degli Europei. L’Italia ha fatto il suo dovere, lui invece se n’è andato: e non si fa così, Paolino! Paolo Beldì è stato il nostro regista di “Quelli che il Calcio”: una trasmissione che senza la sua lucida follia (e ovviamente la sua grandezza) non sarebbe mai stata tanto bella. E poi Sanremo, e poi "Anima mia", e poi gli show di Celentano che non faceva un passo senza lui… E poi di che parliamo? Era un piccolo, frenetico, generoso genio. E soprattutto un uomo gentile e di enorme, quasi infantile bontà. Purtroppo anche un po' solo... Ora “garrisca al vento” il labaro viola della sua squadra del cuore. Era probabilmente l’unico novarese che tifava per la Fiorentina: e questo la dice lunga sulla sua voglia di remare sempre controcorrente. “Mi hanno un po’ dimenticato” mi dicevi con pudore. Sarai sempre nel nostro cuore Paolino, altroché".

Tanti tifosi viola ricordano oggi la voce di Narciso Parigi che partiva dalla regia di Quelli che il calcio ad ogni sussulto gigliato, anche le reti annullate dopo pochi secondi, perché l'inno partiva prima di un fischio dell'arbitro. 


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