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Attualità mercoledì 07 settembre 2022 ore 17:02

La pasta ha i minuti contati ma non per la cottura

Il grano duro scarseggia. Coldiretti lancia un allarme sull'approvvigionamento che rende inutile la polemica sulla cottura della pasca a fuoco spento



FIRENZE — Provate a cuocere la pasta a fuoco spento senza avere la pasta, la ricetta delle polemiche viene superata così dall'allarme lanciato da Coldiretti che nel giro di 48 ore presenta un report sul calo produttivo dovuto alla siccità e poi la previsione sui tagli del grano dall'Ucraina.

Mentre sui social rimbalza la coda lunga della polemica sulla pasta da cuocere a fuoco spento, per risparmiare il gas, sui tavoli della grande economia si contano i chicchi di grano. Insomma, il problema potrebbe non essere come cuocerla ma avercela, la pasta.

"La peggiore siccità in Europa da 500 anni è costata all’agricoltura italiana 6 miliardi di danni pari al 10% della produzione agroalimentare nazionale" così la Coldiretti il 6 Settembre in occasione della diffusione delle immagini del programma europeo di osservazione della Terra Copernicus, gestito da Commissione Europea e Agenzia Spaziale Europea.

"Le campagne italiane sono allo stremo con cali produttivi del 45% per il mais e i foraggi che servono all’alimentazione degli animali, del 20% per il latte nelle stalle, del 30% per il frumento duro per la pasta di oltre 1/5 delle produzione di frumento tenero, del 30% del riso".

Dopo 24 ore la seconda mazzata sui campi di grano.

"La minaccia di Putin di tagliare le esportazioni di cereali ucraini e russi verso l’Europa costerebbe all’Italia quasi 1,2 milioni di chilogrammi di grano per la panificazione e di mais per l’alimentazione degli animali, aggravando una situazione che vede il nostro Paese dipendente dalle importazioni straniere per il 64% del frumento tenero che serve per pane, biscotti, dolci e del 47% del granturco per l’alimentazione delle stalle" così la Coldiretti oggi, dopo che il presidente russo, Vladimir Putin, ha detto di avere in mente di imporre restrizioni sull’esportazione di grano e sementi ucraini verso l’Europa.

Russia e Ucraina rappresentano, sommate, poco più del 30% delle esportazioni di cereali, oltre il 16% di quelle di mais e oltre il 75% di quelle di olio di semi di girasole, secondo un’analisi del Centro Studi Divulga.

L'allarme sulle disponibilità di grano per la pasta risale all'autunno 2021 quando l'amministratore delegato de La Molisana, Giuseppe Ferro, dichiarava a Il Sole 24 ore "Tra Marzo e Maggio non avremo abbastanza grano per fare la pasta" il problema evidenziato era il Canada, primo produttore al mondo di grano duro che aveva prodotto 3,5 milioni di tonnellate, quasi la metà rispetto al trend produttivo.


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