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Attualità giovedì 07 gennaio 2021 ore 12:42

Nel Fiorentino calo di neonati nell'anno del Covid

Il report dell'Asl Toscana Centro è stato analizzato dai medici Pezzati, Florio e Agostiniani del Dipartimento Materno infantile aziendale



FIRENZE — Nel 2020, anno della pandemia per Covid-19, nei sette Punti Nascita dell’Azienda Usl Toscana Centro, sono nati complessivamente 7462 bambini, in calo del 2,9 per cento rispetto al 2019, quando furono 7688.

Sul territorio fiorentino tra San Giovanni di Dio, Santa Maria Annunziata e Borgo San Lorenzo si contano 2847 neonati in più ma solo Santa Maria Annunziata a Ponte a Niccheri segna un incremento rispetto al 2019.

L’andamento delle nascite è in calo da oltre 10 anni sull'intero territorio nazionale.

I nati sono così distribuiti nelle strutture dell’Azienda: Prato 2084 in calo del 2,2%, San Giovanni di Dio 1506 in calo del 4,7, Empoli 1069 in aumento dell'1,6, Santa Maria Annunziata 1020 in aumento del 3,2, Pistoia 910 in calo dell'8,6 , Pescia 553 in calo del 3 e Borgo San Lorenzo 321 in calo del 13,7.

Rispetto al 2019 mostrano un lieve incremento delle nascite gli ospedali di Santa Maria Annunziata e di Empoli, mentre i cali più vistosi sono stati a Borgo San Lorenzo e Pistoia.

La percentuale complessiva di nati da madri non italiane - ha sottolineato il direttore dell’Area Ostetricia e Ginecologia della ASL Toscana Centro Pasquale Florio -raggiunge nel 2020 il 30%, ed così distribuita: Prato 37,6%, Empoli 36,6%, Pistoia 28,6%, Pescia 28%, Santa Maria Annunziata 27,8%, San Giovanni di Dio 27,7%, Borgo San Lorenzo 26%".

“Anche in un anno particolarmente complicato, condizionato dalla necessità di realizzare specifici percorsi assistenziali per contrastare l’epidemia da SARS-CoV-2 - ha commentato il direttore del Dipartimento Materno-Infantile dell’Asl Toscana Centro Marco Pezzati - la nostra Azienda è riuscita a garantire alle mamme, ai neonati e, con un po’ più di fatica, ai padri, la possibilità di vivere in sicurezza e serenità il momento più importante della loro vita. Più che concentrarsi sulle modeste differenze nel numero dei nati nei singoli Ospedali rispetto all’anno precedente, in parte condizionate dalle strategie organizzative messe in atto per la gestione dell’epidemia COVID 19, è importante focalizzare l’attenzione sulla grave crisi demografica che sta interessando il nostro Paese. Questa tendenza, iniziata nel 2009, ha condotto ad un calo di circa un quarto delle nascite da allora ad oggi. Nei primi otto mesi del 2020 le statistiche ufficiali hanno registrato in Italia 268.000 nascite, circa il 3% in meno rispetto al 2019, in cui furono 420.000 (record negativo assoluto); l’andamento complessivo nella nostra ASL conferma questo calo del 3% e lascia prevedere che il record negativo raggiunto lo scorso anno verrà ulteriormente peggiorato nel bilancio del 2020, con una previsione di 408.000 nati a livello nazionale”.

"E’ inoltre prevedibile - ha aggiunto il direttore dell’Area Pediatria e Neonatologia della ASL Toscana Centro Rino Agostiniani – che la situazione, già così critica in epoca pre-Covid, possa registrare un ulteriore peggioramento nel momento in cui andremo a valutare gli esiti delle gravidanze avviate da marzo in poi. È, infatti, legittimo ipotizzare che il clima di paura ed incertezza, nonchè le crescenti difficoltà di natura materiale generate dall’epidemia, possano orientare negativamente le scelte di fecondità delle coppie. Un primo riscontro lo abbiamo già avuto dal numero dei nati di dicembre, ossia nove mesi dopo l’improvvisa comparsa della pandemia, ma sembra lecito aspettarsi un seguito, forse persino più consistente, nei primi mesi del 2021. L’augurio per il nuovo anno è che le profonde ferite lasciate dal virus sull’economia e sulle condizioni di vita delle giovani coppie possano guarire con la maggior rapidità possibile, consentendo loro di tornare a progettare il futuro in maniera più serena.”


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