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Attualità mercoledì 25 novembre 2020 ore 14:18

"Musei aperti in zone gialle" appello al ministro

Museo Novecento di Firenze

Direttori di musei, critici e storici dell’arte, curatori, artisti, collezionisti e galleristi hanno rivolto un appello al ministro Dario Franceschini



FIRENZE — Il direttore artistico del Museo Novecento di Firenze, Sergio Risaliti, ha rivolto un appello al ministro Dario Franceschini sottoscritto da 82 firmatari, tra direttori di musei, critici e storici dell’arte, curatori, artisti, collezionisti e galleristi. Tra i firmatari la ex soprintendente Cristina Acidini e l'ex direttore delle Gallerie degli Uffizi Antonio Natali. 

"Rivolgiamo questo appello perché si possa considerare nel piano generale della sicurezza e salute dei cittadini la concreta possibilità di aprire i musei pubblici, nei casi in cui regioni, provincie e città venissero definite “zona gialla” in base ai criteri stabiliti dal Governo. I Musei hanno funzione sociale e prestano servizi essenziali alla crescita culturale e al benessere delle persone, contribuiscono alla salute psicologica e spirituale, allo sviluppo delle qualità cognitive e della sensibilità. Sono luoghi attrezzati e presidiati, che possono garantire l’accessibilità nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria. Ragioni inerenti la mobilità interna alle città non possono ostare alla loro riapertura, una volta che in zona gialla siano assicurati ai cittadini altri servizi e beni essenziali come nei centri commerciali bar e ristoranti, parrucchieri e giustamente librerie, tutti agibili in termini di sicurezza sanitaria".

"La contrazione dei visitatori, in particolare quella dei turisti internazionali, sembra aver penalizzato i musei pubblici. Tuttavia, ove si persista nella chiusura, può sembrare che le massime autorità valutino come ingiustificabili le spese sostenute per la piena funzionalità dei musei a fronte degli scarsi incassi ottenuti in questo periodo. Ma non possiamo e non vogliamo attribuire a chi ci governa una visione così ristretta e poco lungimirante. Il sistema pubblico dei musei italiani merita ben altre strategie, per far fronte alla crisi e ai cambiamenti imposti da essa. Se mancano in questo momento le masse di turisti messi in circolazione dal ‘desiderio di bellezza', il servizio museale ha da restare comunque in essere a favore dei cittadini. Con i musei chiusi non soffrono solo i bilanci ma i cittadini, e in particolare i bambini, gli studenti, le famiglie e tutti gli amanti dell’arte, quanti desiderano confrontarsi con la memoria del passato e con le sperimentazioni del presente nell’arte" conclude l'appello.


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