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Attualità venerdì 01 luglio 2022 ore 08:39

Mostro, rivedere gli atti per risolvere il mistero

I legali dei familiari delle vittime hanno fatto richiesta di accesso a tutti agli atti e poi hanno chiesto alla procura di avocare le indagini



FIRENZE — Dalla squadra anti mostro degli anni '80 alla richiesta di una sorta di super procura che rilevi l'intera documentazione per passare nuovamente al setaccio ogni fascicolo, è l'ultimo capitolo di una storia lunga oltre 50 anni. 

A non mollare sul fronte delle indagini sono ancora una volta i familiari di Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili, uccisi a San Casciano, nella piazzola di Scopeti, nel Settembre del 1985. I legali dei familiari hanno chiesto alla procura generale una avocazione delle indagini, richiesta che arriva dopo che le indagini difensive sugli otto duplici omicidi si sarebbero fermate per l'impossibilità di accedere alla documentazione integrale.

Una documentazione che secondo gli esperti potrebbe fornire diverse letture di quei capitoli dati per conosciuti ed incontrovertibili. 

Ricordiamo che l'intero impianto accusatorio si basa su una pistola che supporta proiettili calibro 22 della quale però sono stati messi più volte in discussione marca e modello tirando in ballo riduttori, silenziatori, canne corte e lunghe.

C'è anche un coltello nei duplici delitti, meno citato ma allo stesso modo significativo, anche la forma della lama, come la pistola, è da anni oggetto di discussione.

Ci sono proiettili ed ogive inscatolati, seppelliti nel terreno, riesumati e persino ritrovati nei vecchi reperti nella storia del mostro di Firenze sui quali pendono altrettante incognite.

E poi ci sono delle lettere, una su tutte ha fatto epoca perché contenente materiale organico, perché spedita ad un magistrato da una cassetta delle lettere lontana dal luogo del delitto, perché contenente un errore ortografico tutt'altro che insignificante. 

Immancabile arriva l'estate ed il mostro torna in prima pagina. Una cronologia che ricalca i duplici omicidi che si sono verificati tra il Giugno e l'Ottobre. Antonio Lo Bianco e Barbara Locci il 21 agosto 1968. Pasquale Gentilcore e Stefania Pettini il 14 Settembre 1974. Giovanni Foggi e Carmela De Nuccio il 6 Giugno 1981. Stefano Baldi e Susanna Cambi il 22 Ottobre 1981. Paolo Mainardi e Antonella Migliorini il 19 Giugno 1982. Horst Wilhelm Meyer e Jens-Uwe Rüsch il 9 Settembre 1983. Claudio Stefanacci e Pia Rontini il 29 Luglio 1984. Jean-Michel Kraveichvili e Nadine Mauriot l'8 Settembre 1985.

Il caso irrisolto del cosiddetto mostro di Firenze da oltre 50 anni è una girandola di ipotesi o di "piste" ciascuna a suo modo radicata nella coscienza popolare. Sono oltre 300 le pubblicazioni citate solo da Wikipedia, esclusi film e documentari. 

Molti sono i gruppi di studio sviluppatisi attorno a social, trasmissioni radiofoniche e podcast. Esperti del settore quali criminologi, ex inquirenti, avvocati, consulenti, documentaristi, scrittori da anni analizzano i singoli elementi montando e smontando il puzzle alla ricerca dei pezzi mancanti. Un incontro-dibattito è in programma a Luglio sulle colline toscane.

Cosa può esserci negli atti, tra le pagine dei fascicoli diventati faldoni che non sia stato ancora indagato? Hanno ragione loro, quelli che non si sono mai arresi all'idea che il mostro, il narcisista per antonomasia, possa sopravvivere alla storia senza volto e senza nome?


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