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Attualità sabato 30 maggio 2020 ore 17:24

Messa nel duomo, simbolo di speranza

Il cardinale Betori, nell'omelia, ha parlato della gioia del ritrovarsi ma ha ammonito di non dimenticare l'enorme sofferenza vissuta nel mondo



FIRENZE — Nel duomo di Firenze si è tenuta oggi una messa celebrata dal cardinale Betori. L'arcivescovo ha tenuto l'omelia della messa del Crisma.

Il sindaco Dario Nardella, presente nel luogo sacro, ha parlato del duomo definendolo "meraviglia unica al mondo" e "simbolo di speranza". 

Nell'omelia Betori ha parlato della "gioia del ritrovarci insieme" ma ha anche ammonito tutti, ricordando che questo momento felice "non può farci dimenticare la sofferenza per le prove che le comunità affidate alla nostra cura pastorale hanno dovuto e devono sopportare in questi tempi".

"Nel nostro cuore - ha aggiunto Betori - e nella nostra preghiera ci sono tutti: i nostri morti,che abbiamo accompagnati al riposo eterno soltanto con una benedizione tra pochi familiari sgomenti; i malati, in specie quelli che hanno dovuto passare per le terapie intensive; le famiglie, provate dal dolore per la scomparsa dei loro cari o dall’ansia per la loro vita; gli anziani, su cui ha pesato in modo particolare l’isolamento; i fanciulli, i ragazzi e i giovani,privati dei tempi di educazione, formazione, socialità, gioco; gli imprenditori e i lavoratori, minacciati dalla precarietà e dallo spettro di una crisi economica; coloro che hanno responsabilità di governo nella società,chiamati a scelte difficili e, auspichiamo, lungimiranti; i nostri fedeli, a cui per lunghi giorni non abbiamo potuto offrire il sostegno e la gioia dell’incontro eucaristico".

Betori ha ricordato anche "il servizio svolto da quanti operano nel sistema sanitario con qualificata professionalità, generosa dedizione, profonda umanità; lo slancio di carità del volontariato impegnato a raggiungere, in forme e destinazioni nuove, vecchi e nuovi poveri; la responsabilità dei cittadini nell’accettare disposizioni che limitavano la loro libertà, accolte in genere con spirito di condivisione per il bene di tutti; le nostre comunità che hanno vissuto questi giorni con spirito di fede, dando vita a forme nuove di vita cristiana nella famiglia e tramite i mezzi di comunicazione".


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