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Attualità giovedì 25 maggio 2017 ore 14:16

Lo splendore ritrovato del pulpito di Donatello

Foto facebook Opera Medicea Laurenziana

Completato il restauro del pulpito della Passione nella basilica di San Lorenzo a tre anni dall'allestimento dei ponteggi



FIRENZE — Prima è toccato al pulpito della Resurrezione, restaurato nel 2013. Ora anche il secondo pulpito, quello della Passione, è tornato a nuova vita nella basilica di San Lorenzo. Merito di un accurato intervento dell’Opificio delle Pietre Dure, il restauro del Pulpito della Passione, collocato nella parte sinistra della navata centrale proprio di fronte a quello della Resurrezione, restituisce visibilità ai dettagli del lavoro bronzeo di Donatello e dei suoi collaboratori Bartolomeo Bellano e Bertoldo di Giovanni.

L'intervento è iniziato nel marzo del 2014 con le indagini preliminari, la campagna fotografica e le prove di pulitura ed è stato finanziato in parte dalla raccolta di fondi versati dai visitatori del primo pulpito. Il nome del pulpito della Passione deriva dalle scene della passione di Cristo rappresentati: l’orazione nell’orto, Cristo davanti a Pilato e Caifa, la Crocifissione, il Compianto e la Sepoltura, realizzate tra il 1456 e il 1466, anno della morte del Maestro. Dei primi del XVII secolo sono invece la scena con la Flagellazione e lo sportello con San Giovanni Evangelista, intagliati in legno.

Dopo il restauro del primo pulpito è stato allestito un ponteggio per consentire di guardare da vicino i dettagli dell’opera di Donatello: chi voleva godere della vista ravvicinata dell’opera ha lasciato un euro per finanziare il recupero in corso del pulpito di fronte. In questo modo, si legge in una nota, sono stati raccolti oltre 100mila euro. Il resto dei fondi necessari per il restauro è stato versato da Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Ministero dei Beni Culturali e Opera Medicea laurenziana. Il costo complessivo è stato di circa 300 mila euro.

“Quest'evento vuole costituire un primo segnale dell’indirizzo che vogliamo conferire all’attività della nostra fabbriceria – ha detto Paolo Padoin, Presidente dell’Opera Medicea Lauranziana - Qualcosa del nostro lavoro di questi primissimi mesi si incomincia a toccare con mano. In silenzio abbiamo programmato eventi di rilievo, mettendo da parte iniziative di scarso respiro. Per questo abbiamo promosso, insieme ad altri Enti e istituzioni, un trittico di manifestazioni".


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