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Arte lunedì 18 febbraio 2019 ore 18:08

La forza della luce di Michelangelo

Nuove luci a led per la Sagrestia nuova delle Cappelle Medicee, luogo di sepultura di Lorenzo il Magnifico Giuliano de' Medici



FIRENZE — La Sagrestia nuova delle Cappelle Medicee di Firenze, luogo di sepoltura di Lorenzo il Magnifico e Giuliano de' Medici, torna a condizioni luminose vicine a quelle create da Michelangelo che la progettò nel 1519. Apparati led realizzati su misura offrono una luce morbida così come nel progetto originario del Buonarroti.

Si apre un nuovo capitolo nella fruizione della Sagrestia di Michelangelo Buonarroti nel Museo delle Cappelle Medicee a Firenze, grazie a un progetto di illuminazione, manutenzione e restauro promosso dai Musei del Bargello in partnership con Lottomatica, che è storicamente impegnata nella valorizzazione del patrimonio artistico italiano.

I maggiori storici dell’arte hanno evidenziato come architettura, scultura e uso della luce naturale siano profondamente connesse nell’arte di Michelangelo. Capolavoro del rinascimento italiano, la Sagrestia Nuova di San Lorenzo è esemplare di come l’artista fiorentino lavorasse sulle fonti luminose: Michelangelo infatti oltre ai gruppi scultorei e alle decorazioni ha progettato anche l’edificio, con le finestre sui vari ordini architettonici, e la lanterna della cupola.

L’illuminazione progettata da Michelangelo era funzionale alla comprensione del percorso simbolico e narrativo ideato dallo stesso artista, in particolare per le sue splendide sculture: ma le condizioni di luce risultavano mutate. Grazie alle nuove tecnologie e a un sapiente uso della luce, è stata realizzata una nuova illuminazione che evoca, dopo oltre tre secoli, le condizioni luminose vicine a quelle create da Michelangelo per la Sagrestia Nuova.

Il progetto è stato eseguito dallo storico dell’arte e restauratore Antonio Forcellino, cui si deve anche un’attenta pulitura della Madonna col Bambino e dei Santi Cosma e Damiano, e dal maestro delle luci Mario Nanni, con la collaborazione della dottoressa Monica Bietti, storico dell’arte Responsabile del Museo delle Cappelle Medicee, e dell’architetto Maria Cristina Valenti Responsabile tecnico dei Musei del Bargello.

Un restauro della luce come nuova frontiera, che testimonia un’evoluzione nella tutela dei beni culturali: alla conservazione e al restauro si affianca anche una sensibilità filologica alle condizioni di fruizione e quindi all’interpretazione delle opere del nostro passato.


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