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Cultura giovedì 27 giugno 2019 ore 15:57

Il Cristo del Giambologna è tornato in Sant'Egidio

Il Crocifisso è stato posto su una tavola per essere collocato alle spalle dell'altare maggiore nella chiesa di Sant'Egidio presso Santa Maria Nuova



FIRENZE — Inaugurato stamani il restauro del Cristo Crocifisso attribuito alla scuola del Giambologna, scultura sacra in cartapesta di colore bronzo prima del restauro e ora riportato al suo colore naturale. Era stato rimosso tre anni fa dalla chiesa di Sant'Egidio interna all’ospedale di Santa Maria Nuova per effettuare un lavoro di restauro affidato alla dottoressa Anna Fulimeni, specializzata presso l'Opificio delle Pietre Dure.

All’inaugurazione Eugenio Giani, presidente consiglio regionale, Titta Meucci, consigliera regionale, Andrea Vannucci, assessore Welfare e Sanità del Comune di Firenze, Emanuele Gori, direttore sanitario Azienda Usl Tc, Giancarlo Landini, Presidente Fondazione Santa Maria Nuova, Claudio Paolini, funzionario Soprintendenza, Vincenzo Sorelli, Presidente Rotary Club Firenze Valdisieve.

“La cerimonia di oggi rappresenta un’occasione di tutela e valorizzazione di un bene artistico ma è anche un momento per ribadire l’unicità e l’originalità di questo ospedale che oltre a mantenere la sua funzione sanitaria promuove progetti di alto valore culturale che contribuiscono ad arricchire la nostra comunità” ha detto Meucci. “Con la restituzione del Cristo del Giambologna e i prossimi lavori di restauro degli ultimi dipinti presenti in S.Egidio e la nuova illuminazione si darà ancora più valore al patrimonio artistico presente in questo presidio con l’auspicio che possa essere inserito come ulteriore meta del circuito dei musei fiorentini” ha aggiunto Gori.

“Come Presidente della Fondazione SMN non posso altro che ringraziare il Rotary Club Firenze Val di Sieve per l'interesse che da anni mostra alla nostra istituzione - afferma Giancarlo Landini, Presidente Fondazione SMN - Penso che le sinergie fra organismi pubblici e privati finalizzati alla conservazione e allo sviluppo dei beni artistici sia una opportunità che vada sempre più sfruttata; associazioni come il Rotary che mettono insieme professionisti e imprenditori che vogliono dare il loro contributo alla realtà sociale in cui operano sia molto importante e speriamo in futuro di poter continuare queste nostre collaborazioni. I risultati ottenuti sono rilevanti perché insieme abbiamo quasi completato il restauro della chiesa di Sant'Egidio, chiesa significativa per la storia dell'arte, ma non sufficientemente conosciuta a Firenze, e proprio per questo il passo successivo che si potrà fare insieme sarà quello di pubblicare un libro sulla storia artistica e i restauri effettuati in questa chiesa importante che, con impegno comune, è riportata ad essere fruita ed apprezzata dai fiorentini."

Il restauro, durato circa 18 mesi, è stato interamente finanziato dal Rotary Club Firenze Valdisieve, per un importo complessivo di 15.000 euro, con il quale la fondazione Santa Maria Nuova onlus ha firmato un protocollo d’intesa per fissare i reciproci impegni.

Numerosi rilievi effettuati sul Crocifisso di Sant’Egidio e su quello che il Giambologna aveva realizzato nel 1598 per la propria cappella funeraria in Santissima Annunziata hanno evidenziato come ambedue le opere, una in bronzo l’altra in cartapesta, siano state realizzare dalla stessa forma approntata dal maestro. Non solo, sullo stesso Crocifisso del Sant’Egidio si ritrovano similitudini di forma con altre opere realizzate dal maestro, una conservata nella Chiesa di San Michele a Monaco e l’altra sull’altare della cattedrale di Pisa. Pertanto a seguito di un’attenta analisi si può affermare che l’esecuzione materiale della cartapesta sia attribuita ad uno dei più qualificati collaboratori ed eredi della scuola del Giambologna.


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