Attualità venerdì 04 novembre 2016 ore 11:55
Il contado ferito a morte dalla furia del fiume

L'alluvione colpì duramente le campagne di Firenze prima ancora di raggiungere la città. In Palazzo Vecchio, quel ricordo in un video di Carlo Monni
FIRENZE — Una tragedia spesso messa in ombra dal risalto che ebbe la piena dell'Arno a Firenze ma pur sempre viva nella memoria delle campagne che si estendevano, allora più di oggi, intorno al capoluogo. La furia del fiume non risparmiò il contado e sommerse campi e colture senza trovare alcun ostacolo.
Anche questo è un volto dell'alluvione di cui si è parlato nel Salone dei Cinquecento gremito di angeli del fango tornati per l'occasione. Un volto meno noto, ricordato in un video girato da Carlo Monni.
"Firenze - ha ricordato Sergio Staino, a Firenze per presentare il video - è germogliata e cresciuta come dicono Puccini e Gioacchino Forzano nel Gianni Schicchi grazie al contado che ha avuto dintorno. Da lì arrivano non solo tutti i geni che vengono in genere, ma anche quell'humus di genialità, di indipendenza, di dignità che ha caratterizzato la Toscana è frutto della terra, dei contadini che la lavoravano, si sentivano padroni del loro mestiere, guardavano il potere con dignità, sapevano anche prenderlo in giro, cantavano la Divina Commedia a memoria, e facevano le ottave contro il padrone e contro i preti. Questo è un substrato culturale sul quale vive e nasce Firenze. Quindi, è bene ricordarlo anche in queste tragedie e Monni lo fa molto bene".
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