Attualità mercoledì 28 agosto 2019 ore 17:30
Il chiostro della vergogna, una ferita al cuore
Abbiamo varcato l'ingresso dove gli sguardi dei residenti tendono oramai a non voltarsi per evitare di incrociare una vista ritenuta scandalosa
FIRENZE — Nuovi episodi di cronaca hanno riacceso l'attenzione all'interno dell'ex Convento che ospita l'Auditorium regionale, la Mensa Universitaria ed uno spazio occupato ed autogestito rinominato La Polveriera. La settimana scorsa un ragazzo soccorso in strada ha raccontato alle forze dell'ordine di essere stato accoltellato alla schiena all'interno dell'antico chiostro che si trova tra le zone turistiche di San Marco e San Lorenzo. Di coltelli si era già parlato in passato quando ad organizzare un servizio d'ordine erano stati gli stessi occupanti del loggiato al primo piano dichiaratisi contrari all'attività di spaccio segnalata all'interno della struttura.
La parete perimetrale su via Santa Reparata è una bacheca piena di scritte e di affissioni, su questa si apre la grande volta che dovrebbe sorprendere i passanti con la vista del vecchio chiostro ed invece li spaventa. L'olfatto è il primo senso sollecitato all'ingresso dove una scritta piuttosto eloquente ammonisce "Questo non è un cesso", ma a giudicare dai rivoli giallastri pare che non abbia molta presa sugli avventori. Sulle scale che portano ai diversi ambienti della struttura, autogestiti o gestiti dalla Agenzia per il Diritto allo Studio Universitario, sono disseminati rifiuti di ogni genere, dai tubolari delle biciclette ai contenitori usati per conservare alimenti, lattine e bottiglie rotte.
I "vicini di casa", tra i quali anche alcune attività ricettive, preferiscono non parlare perché fin troppo indignati per una situazione di criticità urbana che si protrae da molto tempo. "Una ferita al cuore" sussurra qualcuno che sfugge subito verso la porta di casa. Per alcuni residenti la soluzione della sorveglianza, privata come già attuato, o pubblica con presidi rafforzati, potrebbe persino non essere la soluzione se non legata ad una valorizzazione dell'intera area sulla quale però pesano altre incognite come l'area di Sant'Orsola, anche questo un contenitore in attesa di riqualificazione, ma al momento inaccessibile.
La vista sul chiostro sarebbe un valore aggiunto per il pregio del centro storico, ma la cupola di Santa Maria del Fiore che spunta tra i tetti appare oggi fin troppo lontana.
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