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Attualità martedì 17 novembre 2015 ore 12:15

I ricercatori non vogliono essere cervelli in fuga

Flash mob di un gruppo di precari sotto la sede dell'università fiorentina: "Vogliamo restare a lavorare in Italia". Il rettore Dei sposa la protesta



FIRENZE — Nel giorno della mobilitazione nazionale negli atenei si è creata un'intesa virtuale tra i ricercatori dell'università toscana e il rettore Luigi Dei. Entrambi hanno espresso pesanti critiche alla legge di stabilità che è arrivata in queste ore all'esame del parlamento. 

Il principale imputato è il governo che ha previsto misure insufficienti sia per quanto riguarda la ricerca che per il diritto allo studio. 

"A Firenze abbiamo più di duemila ricercatori precari che svolgono un lavoro essenziale ma hanno contratti che non garantiscono alcun futuro - ha spiegato John Gilbert della Flc Cgil interna all'Ateneo -. Sono più dei ricercatori strutturati ma con la legge di stabilità non hanno alcuna possibilità di essere assunti".

La finanziaria prevede infatti un piano assunzioni di 1023 ricercatori a tempo determinato in tutta Italia. Ma Il coordinamento dei ricercatori e delle ricercatrici non strutturati, in intesa con la conferenza dei rettori, ha chiesto di portare a 5000 le nuove assunzioni e soprattutto di estendere a tutti la possibilità di essere assunti grazie all'abilitazione.

"Servono maggiori fondi pubblici - ha detto il rettore Dei -. Serve un piano organico per la ricerca. Nel frattempo nell'ultimo consiglio del Senato accademico abbiamo varato un piano per fare uscire a gennaio un bando per 30 ricercatori a tempo determinato di tipo A (ovvero quelli con poche possibilità d'assunzione, ndr)e di un numero da definire di ricercatori di tipo B, che vanno nella tenure track ovvero verso la stabilizzazione". 

Una goccia nel mare ma pur sempre qualcosa. Anche perchè in tutto l'Ateneo fiorentino i ricercatori di tipo B sono meno di 20.

Per manifestare la loro voglia di restare a lavorare in Italia un gruppo di ricercatori ha fatto volare in aria alcuni palloncini con l'immagine di cervelli con la valigia. "Loro possono volare via - hanno spiegato - ma noi vogliamo essere messi in condizione di rimanere".


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