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Attualità martedì 07 aprile 2020 ore 11:33

Nuovi negozi di alimentari vietati in centro

Regione Toscana e Comune di Firenze hanno rinnovato l'accordo che prevede il divieto di apertura per i nuovi esercizi alimentari e di somministrazione



FIRENZE — Il divieto di insediamento di nuovi esercizi alimentari e di somministrazione nel centro storico di Firenze è stato rinnovato per altri tre anni, come stabilito da una delibera regionale a tutela del centro storico.

L’assessore comunale al commercio e alle attività produttive, Federico Gianassi ha spiegato “Tre anni fa il blocco era nato per porre un limite alla diffusione delle attività di somministrazione a scapito di altre attività economiche, commerciali e artigianali e, come mostrano i numeri, ha funzionato. Oggi, in un mutato quadro socio-economico, il divieto sarà comunque utile per indirizzare la ripartenza evitando concentrazioni di attività nel settore della ristorazione che escludano altre offerte utili per la qualità del tessuto urbano del centro storico”.

Viene stabilito il divieto di insediamento di nuove aperture di attività di somministrazione di alimenti e bevande e attività di commercio al dettaglio in sede fissa di generi alimentari e di attività artigianali o industriali di preparazione o vendita di prodotti del settore alimentare e il divieto del loro trasferimento di sede di attività esistenti dall'esterno all'interno del Centro Storico Patrimonio Mondiale Unesco. Viene poi integrato il Regolamento Unesco con prescrizioni di tutela specifica per strade la cui vocazione commerciale ‘storica’ sia ritenuta da consolidare e proteggere e inserendo accanto al Ponte Vecchio, via Tornabuoni, via Maggio, via dei Fossi e Lungarno Corsini anche le omogenee piazza Santa Trìnita, Piazza Antinori e piazza Frescobaldi.

“Le prescrizioni previste all'interno dell'area Unesco – ha detto l’assessore alle attività produttive, al commercio e al turismo Stefano Ciuoffo - non hanno una natura meramente commerciale ma anche urbanistica. In un centro storico come quello fiorentino, negozi e botteghe sono parte integrante dell’identità, del decoro e dei valori trasmessi dalle strade, dalle piazze e dal patrimonio artistico e culturale che queste custodiscono. Il tipo di città che una amministrazione vuole, dipende sia dalla capacità di trattenere residenti e attività commerciali che dalla scelta, anche coraggiosa, di escludere o limitare alcune di queste attività o categorie merceologiche incompatibili con le esigenze di tutela dei luoghi, dei quali rischiano di snaturare l'identità culturale, in un delicato bilanciamento di interessi fra iniziativa economica privata e tutela delle caratteristiche dei luoghi stessi”.

Il regolamento Unesco è stato approvato dal Comune nel 2016 con l’obiettivo di tutelare il centro storico fiorentino da attività economiche che rischiavano di snaturarne l’identità culturale e poi il Comune di Firenze aveva provveduto, con due delibere approvate nel 2017 e 2018 a modificare il cosiddetto Regolamento Unesco, sentita anche la Sovrintendenza all'Archeologia, Belle arti e Paesaggio, per porre in essere misure più restrittive.


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