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Attualità mercoledì 04 novembre 2020 ore 19:30
Artisti di strada in crisi al tempo del Covid
Un artista di strada racconta a QUInewsFirenze la crisi economica e sociale che ha messo in ginocchio il settore nella città d'arte per eccellenza
FIRENZE — Abbandonati dai turisti ma anche dalle istituzioni nell'anno segnato dall'emergenza sanitaria che ha svuotato le città d'arte di turisti, così si sentono oggi gli artisti di strada fiorentini che sono pronti alla mobilitazione.
QUInesFirenze ha contattato Marco Ramazzotti, pittore caricaturista e referente per la categoria all'interno delle associazioni che rappresentano i circa 300 artisti fiorentini che ogni giorno animano strade e piazze dal centro storico alla periferia.
In una città come Firenze l'arte di strada rappresenta una piccola azienda?
"Siamo circa 300 a Firenze sparsi dal piazzale Michelangelo al Duomo a Santa Croce, e poi Ponte Vecchio e gli Uffizi fino alle zone temporanee di periferia tra pittori, madonnari, musicisti ed altre arti rappresentate. Siamo una piccola azienda con un prodotto frutto dell'ingegno ed un bacino di utenza universale. Siamo secondi solo ai tassisti per quanto riguarda l'occupazione del suolo pubblico eppure non siamo non dico valorizzati ma neppure tenuti in considerazione perché oltre alla crisi dovuta alla pandemia c'è anche una crisi strutturale legata ad un regolamento comunale nel quale da anni oramai non ci riconosciamo".
Partiamo dalla crisi del turismo
"I turisti stranieri sono spariti nuovamente, gli ultimi sono stati i tedeschi. Siamo stati fermi da Marzo a fine Maggio. Il 2 Giugno abbiamo avuto il via libera per ripartire ed in tutto il mese ho incassato 45 euro. Qualcosa in più abbiamo messo da parte a Luglio e Agosto ma parliamo di incassi al 40 per cento rispetto al 2019, utili a recuperare le spese. Adesso contavamo di mettere qualcosa da parte per l'inverno e invece è arrivata la nuova mazzata".
Quali aiuti avete ricevuto?
"Chi di noi è titolare di partita iva ha potuto richiedere le mensilità da 600 euro e poi quella da 1.000 euro ma tutti gli altri non hanno avuto nulla. In termini di sostentamento si tratta di ben poco, basteranno a pagare l'Inps per le rate in scadenza".
A Firenze intendete manifestare anche contro il nuovo regolamento
"Negli anni '80 abbiamo ottenuto il primo regolamento che riguardava i pittori, da allora per anni abbiamo partecipato e siamo stati ascoltati dagli assessori come Gori e Colonna ad esempio. Poi sulla nostra categoria è calato il buio, non siamo riusciti ad ottenere nulla".
Quali sono le criticità del regolamento che contestate?
"Dopo 30 anni si mette in discussione la durata dei bandi che con fatica erano stati portati da 3 a 2 anni, mentre oggi si parla di 4 anni. Visto che ad ogni bando per la concessione dello spazio qualche collega resta fuori significherebbe tenere fermo un artista per 4 anni. Inoltre si aprono le maglie del regolamento consentendo a chiunque di poter chiedere la concessione senza più il limite di essere artisti di professione. Inoltre esistono leggi che regolano la produzione artistica ma i controlli non ci sono mai stati, al contrario abbiamo assistito a casi eclatanti in cui persone hanno dichiarato titoli di studio inventati per scalare la graduatoria oppure ci troviamo con persone che vendono stampe oppure opere prodotte all'estero quando è obbligatorio che le opere in vendita siano prodotte dagli artisti".
Come vede il futuro da caricaturista?
"Non riesco neppure ad immaginare le città d'arte senza artisti di strada. Si è parlato molto di riorganizzare l'offerta turistica e non vorrei che un domani si vedessero solo file di persone incolonnate tra i monumenti in attesa di entrare da qualche parte, perché questo si vedrebbe se non ci fossero artisti ad animare strade e piazze".
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