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Attualità martedì 17 marzo 2020 ore 12:15

Alla guida dei bus durante l'emergenza Coronavirus

Il segretario vicario di Faisa Cisal racconta a Qui News Firenze la situazione sulle strade fiorentine durante l'emergenza per contenere il Covid-19



FIRENZE — Chi ha risposto ai ripetuti appelli del sindaco Dario Nardella è rimasto a casa e di conseguenza anche gli utenti del trasporto pubblico sono drasticamente diminuiti, al contempo gli orari del servizio sono stati progressivamente ridotti.

Ma cosa sta accadendo nell'azienda dei trasporti dell'area fiorentina? Lo racconta a Qui News Firenze Massimo Milli, segretario vicario provinciale Faisa Cisal di Firenze e vice coordinatore della Rsu di Ataf Gestioni.

Il servizio è stato ulteriormente ridotto? 

"Da ieri l'azienda ha adottato una tabella di servizio che possiamo paragonare ad un orario feriale agostano con una forte riduzione del personale. Il 36 per cento del servizio è stato decurtato ma la percentuale percepita è molto più alta".

Quali sono le impressioni dalla strada?

"A parte qualche linea e solo in alcuni orari per lo più si vedono linee vuote. Vedere passare da Peretola il 29 o il 30 con due sole persone a bordo è fortemente significativo. La cosa che colpisce è che se è vero che ci sono poche persone a bordo è vero anche che, pur potendosi distribuire a distanza di sicurezza, ho notato invece che si siedono vicine. In 28 anni di Ataf e come figlio di un conducente non avevo mai passato un momento come questo che traspare anche dai volti dei dirigenti e sta consumando un po' tutti noi".

Gli autisti come vivono l'emergenza?

"Il personale è visibilmente ridotto. In videoconferenza con l'azienda solo poche ore fa ci è stato detto che da lunedì prossimo il servizio sarà progressivamente ridotto fino ad arrivare ad un 50 per cento di riduzione ed andremo verso ulteriori restrizioni sempre recependo le direttive della Regione Toscana".

Avete le dotazioni sanitarie per operare?

"Sono in arrivo in queste ore i dispositivi dalla sede delle Cure verso il deposito di Peretola: due guanti e due mascherine ad autista. Senza allarmare nessuno i colleghi domandano spesso cosa faremo e cosa accadrà. Intanto non per ingenuità ma per incertezza c'è un po' di confusione nel recepire le direttive sull'uso delle mascherine e sulle distanze di sicurezza da adottare a bordo e in deposito. Ci stiamo lavorando con le corrette informazioni".

C'è preoccupazione?

"Non sembrano esserci al momento ammortizzatori sociali per la categoria. Se mancasse una copertura specifica per la nostra categoria, ci attiveremo. Per il momento monitoriamo la situazione per questo abbiamo inoltrato ai nostri legali i documenti. Siamo in attesa di notizie".

Avete pensato di adottate misure alternative?

"Tra ieri e oggi abbiamo aperto una procedura per accedere al fondo bilaterale che al momento è l'unico sostegno al reddito che in teoria potremmo avere. Se non fosse che il fondo può essere chiesto come salvagente da Lombardia e Veneto ed in quel caso coprirebbe a malapena le loro richieste".

L'azienda come ha risposto?

"Per l'azienda sarebbe un aiuto poter accedere ad un fondo di sostegno che non sarebbe comunque un ammortizzatore sociale ma occorre smaltire tutte le ferie, permessi ed accantonamenti vari solo dopo potremo accedere ad un sostegno al reddito e sappiamo bene che coprirebbe circa l'80 per cento della busta paga".


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