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Attualità martedì 25 luglio 2017 ore 18:39

Crollo del lungarno, bollette a rischio aumento

L'allarme del consigliere Grassi (SI): "Nel 2018 i costi pr la ricostruzione potranno entrare in tariffa. Parola del presidente di Publiacqua"



FIRENZE — I sette-otto milioni di euro spesi da Publiacqua per ricostruire il tratto del lungarno Torrigiani collassato il 25 maggio 2016 potrebbe finire nelle bollette dei fiorentini. Ad affermarlo è il consigliere comunale Tommaso Grassi (Frs-SI).  

“Se Nardella era stato tassativo fin dal giorno dopo ad escludere che anche un solo euro potesse esser pagato dai fiorentini in tariffa - si legge in una nota di Grassi - oggi, dopo oltre un anno, il presidente di Publiacqua Vannoni audito in Commissione controllo è chiaro nel sottolineare che non c'è alcuna certezza che i costi, compresi tra i 7 e gli 8 milioni, non possano finire nel 2018 nella tariffa che paga la cittadinanza servita dall'azienda”.

“È chiaro che si prende tempo sperando che i fiorentini possano dimenticarsi quanto accaduto - scrive ancora Grassi - Ci viene riferito ufficialmente che le assicurazioni ancora devono esprimersi se e quanto rimborsare, che le tesi di Comune, Publiacqua e procura sono divergenti nell'individuare quale sia la causa che ha provocato il crollo e la rottura dei tubi dell'acqua". 

"Non solo, si scopre che i lavori proseguiranno fino a fine 2018 nei tratti a monte e a valle di Lungarno Torrigiani - conclude il consigliere comunale - Chissà che alla fine della vicenda non si scopra che i tubi si sono rotti per cause naturali, che nessuno è responsabile e che alla fine gli unici a rimetterci saranno la cittadinanza e la intera Firenze”.
“Il sindaco Nardella aveva promesso chiarezza e che avrebbe trovato le responsabilità. Dopo un anno assistiamo ad uno stallo paludoso dove il Comune cerca di non parlarne, Publiacqua non ha neppure il coraggio di sostenere, con gli atti conseguenti, la propria posizione e la Procura pare prossima, da quanto riferito da Vannoni, all'archiviazione dell'indagine. A settembre chiederemo alla Giunta di riferire cosa intende fare e a quali conclusioni siano arrivati gli uffici del Comune”.


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