Cultura sabato 07 settembre 2024 ore 13:23
Clet e l’origine della sua Arte Urbana a Firenze
Una visita allo studio dell'artista francese Clet Abraham e la sua celeberrima Sticker Art sui cartelli stradali - arte e linguaggio visivo
FIRENZE — Firenze si è ormai abituata ai cartelli stradali modificati con i suoi stickers e a questa sua arte assolutamente Pop. Talvolta irriverente, vuol rappresentare la vita e la condizione umana dando un significato a ciascuno dei suoi disegni applicati ai cartelli così come alle sue sculture. Fondamentale la Libertà di espressione e dell’uomo come viene rappresentata anche nella iconica scultura installata su Ponte alle Grazie intitolata “L’Uomo Comune” e il suo passo libero. Ma anche significati più familiari come il focolare domestico, la caffettiera che in fondo ha una struttura come il Battistero di Firenze, tanto importante per i fiorentini e così è rappresentata nei disegni di Clet.
Sentiamo l'artista e andiamo a scoprire come si è avvicinato a questo modo di fare arte:
“Ho cominciato nel 2010 a Firenze, secondo me non è un caso che sia nata a Firenze questa cosa credo nel destino.
Il mio sguardo è stato colpito da questo contrasto di estetica; una città d'arte bombardata di cartelli stradali. Quindi la mia idea nasce da questo impatto, questo pugno nell’occhio. Venivo da anni trascorsi in campagna nel Casentino e dunque questo contrasto lo notavo maggiormente.
Io sono francese e dopo gli studi d'arte sono andato a Roma e con la mia famiglia successivamente ci siamo rifugiati in Casentino dove ho fatto il falegname e l’artista, un'arte ben diversa”
“Nel 2010 trovo lo spazio in San Niccolò e comincio a fare disegni.
Il primo è il Cristo sulla strada senza uscita. C'è stata la prima idea che era la Pietà ma troppo difficile. Per non invadere troppo il cartello e rimanere nel suo stile faccio il Cristo. È una sintesi ed è questa la cosa importante e più difficile, trovare una sintesi che non stoni con il cartello ed è così per tutti i miei disegni. Io gioco con il significato del cartello. In quello della “Strada senza uscita” per esempio la Religione che per me è una strada senza uscita e sponsorizzo questa riflessione. Io critico il dogma ma esalto assulutamente il personaggio.
Poi i significati talvolta si trovano da soli e li lascio scovare e leggere da chi li osserva.
Ma il mio vuol essere principalmente un linguaggio visivo universale. Dunque sì, è arte Pop, alla portata di tutti.
Così come l'uomo nel cartello del divieto d'accesso che è un ostacolo, è una sbarra. Il rapporto dell'uomo con la legge e il mondo delle regole. La gogna è la condizione umana. Noi siamo prigionieri delle regole”
Non a caso osservando tutto ciò che è esposto nello studio, l'uomo rappresentato nel divieto di accesso compare in tante situazioni diverse. Chi sostiene la barra con fatica compreso il Davide, chi ci cade sopra, chi ne esce correndo, la scritta freedom, ciminiere inquinanti, l'uomo alla gogna e tante altre.
Stai lavorando a qualcosa di nuovo?
“Prossimo progetto a cui sto lavorando sarà la figura mitologica di Medusa.
Questo è un soggetto che mi piace e sono energie che arrivano. Voglio formulare queste energie. È una tematica molto bella. All’ origine era un mostro poi la femme fatale, rappresenta quasi il femminismo. La donna forte che può lottare. Rappresenta una metamorfosi.
Per Medusa ho scelto il cartello con la doppia freccia.
Una bocca alla doppia freccia non mi bastava e con la mitologica Medusa e i suoi serpenti prende una connotazione diversa. È un soggetto e un significato da manifestare complesso, ci sto lavorando”
Ma dopo rimozioni e denunce varie adesso ti tollerano?
“Nel Comune di Firenze la tolleranza è maggiore ma non è ufficiale e continuano a rimuovere i cartelli. Non si sono evoluti in questo. Secondo loro è illegale ma l’arte è libera”
“Ho avuto anche un processo penale per l’ Uomo Comune, la scultura su Ponte alle Grazie e fortunatamente in appello sono stato assolto.
La scultura rappresenta un “Passo Libero”, con tutta l'ironia che vuoi perché sotto c”è il vuoto. Il positivo pensa che cammina nell'aria e altri che cada nel vuoto”
Non privo di vicissitudini processuali, rimosso e poi reinstallato, l' Uomo Comune ce l'ha fatta a vincere ed è rimasto là, su Ponte alle Grazie con tutta la sua spavalderia e il suo “Passo Libero”
Chiara Lam Nang
© Riproduzione riservata
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