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Attualità mercoledì 05 aprile 2023 ore 09:04

Casa, Firenze in emergenza chiede aiuto al Governo

Sindaco "Fronte comune fra città per chiedere al Governo d'intervenire sul tema casa con finanziamenti e politiche abitative per residenti del centro"



FIRENZE — Vertice a Palazzo Vecchio sulla emergenza abitativa, per diverse ore ha visto politici, autorità cittadine, esperti, magistrati e i principali stakeholder della città affrontare il tema dell’abitare a Firenze, confrontandosi sui vari aspetti del problema casa, dalla necessità di nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica alla necessità di disciplinare gli affitti turistici.

Le principali decisioni

Fare fronte comune fra città per "chiedere al Governo di intervenire sul tema casa sia con finanziamenti che con politiche abitative per i residenti del centro storico" e "creare un appuntamento periodico per affrontare in maniera strutturale i problemi abitativi" sono due fra le principali decisioni prese nel corso della riunione operativa convocata dal sindaco Dario Nardella con tutti i soggetti interessati a vario titolo sul tema casa. 

Sul piano nazionale invece è stata fatta una riflessione sugli interventi di riforma "da chiedere al Governo e al Parlamento in materia di locazioni brevi".

Il vertice

“Sul tema dell’abitare il grido d’allarme delle città italiane è diventato fortissimo - ha detto il sindaco Dario Nardella -, c'è la necessità di avere un Piano nazionale per la casa. Abbiamo convocato questo incontro, che è stato molto utile, per affrontare l’emergenza abitativa. Abbiamo invitato tutti gli attori che, a diverso titolo, sono coinvolti nella grande questione dell’abitare a Firenze, tema complesso che interessa i cittadini, gli studenti, i turisti”. “Abbiamo trovato tanti punti di contatto - ha spiegato Nardella -: il primo è la richiesta di un vero e proprio Piano nazionale per la casa, come è stato il Piano Fanfani, che preveda risorse per riqualificare il patrimonio residenziale pubblico, strumenti economici, come incentivi ai contratti lunghi o il contributo affitto, che purtroppo è stato cancellato”. “C’è l’esigenza di avere un Piano casa che contenga anche delle misure normative - ha spiegato il sindaco - perché oggi le amministrazioni comunali hanno pochi strumenti di questo genere per controllare e limitare gli affitti turistici brevi, per favorire gli affitti lunghi o per aiutare le famiglie in difficoltà”. “Secondo aspetto - ha aggiunto Nardella -, la proposta che ho lanciato a questo tavolo è scrivere insieme, da qui ai prossimi mesi, un patto per fare di Firenze una città che sia davvero accessibile a tutti: alle famiglie in difficoltà, alle giovani coppie che cercano casa, agli studenti universitari, ai manager internazionali. Una città dove la questione dell’abitare non sia un terreno di conflitto tra portatori di interessi contrapposti, ma sia un terreno in cui tutti insieme ci facciamo carico del problema e diamo una mano per costruire una strategia che riguarda non solo Firenze, ma anche tutta l’area metropolitana”.

All’incontro, convocato dal sindaco Dario Nardella insieme all’assessore alla Casa Benedetta Albanese, hanno partecipato anche gli assessori a welfare Sara Funaro, alle politiche giovanili Cosimo Guccione e all’università Titta Meucci e il presidente di Casa spa Luca Talluri. Presenti anche docenti universitari, sindacati degli inquilini e proprietari immobiliari, Casa Spa, Fondazione CR Firenze e rappresentanti di studenti e sindacati. Nel corso dell’incontro sono stati affrontati i problemi legati all’abitare a due livelli, locale e nazionale. Sul piano locale si è parlato di rafforzare le locazioni a canone concordato, chiedendo al Governo i fondi che hanno tagliato, intervenire sugli alloggi di Edilizia residenziale pubblica (Erp) sfitti perché da ristrutturare e accrescere l’offerta di Edilizia residenziale sociale (Ers), oltre a puntare sulla sostenibilità e risparmio energetico nell’edilizia a gestione pubblica.

Le reazioni della politica

Dmitrij Palagi e Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune “Il Sindaco scopre ora l’emergenza casa? Un nuovo piano di edilizia residenziale pubblica il Consiglio comunale lo ha già chiesto, sostanzialmente all’unanimità. Avevamo anche impegnato il Sindaco ad agire in tal senso. Il vertice di ieri ci sembra arrivare in ritardo e non essere efficace, con il massimo rispetto per chi ha organizzato e chi ha partecipato, impegnando il proprio tempo e le proprie intelligenze. Tante delle realtà presenti ieri le incontriamo sul territorio, durante l’esecuzione di uno sfratto o un momento in cui trovare soluzioni concrete per chi si ritrova schiacciato da un costo della vita sempre più insostenibile per tanti nuclei familiari. Andrebbe ripensato il modo in cui il Comune - politicamente - si pone di fronte al tema della casa. Continuare a voler attrarre studentati privati e promuovere la città per aumentare il turismo, aumentando la tassa di soggiorno, aiuta l'accessibilità al mercato degli affitti e dei mutui? Esprimiamo preoccupazione. Leggendo i resoconti della stampa, appare un Sindaco – continuano Palagi e Bundu – che scopre oggi un problema che esiste da anni. E il percorso di confronti e approfondimenti quante cose nuove potrà far emergere? Sindacati, associazioni e movimenti da tempo avanzano proposte precise. Il Patto per Firenze sarà solo una carta da rivendicare in campagna elettorale o entro il 2024 si pensa di poter fare qualcosa con risorse comunali? O la maggioranza si limiterà a dare la colpa al nuovo Governo nazionale (che sicuramente ha già chiarito di essere interessato a politiche antipopolari, di criminalizzazione della povertà)?  Da approfondire è l’allarme che ci sembra arrivare da Casa S.p.A. sull’insostenibilità di un modello in cui sono necessarie risorse e investimenti che mancano da troppo tempo. Quando si smette di far funzionare il pubblico, spesso, si ha in testa di affidare le risposte al mercato: c’è chi pensa di privatizzare il bisogno abitativo?”.


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