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Attualità lunedì 08 maggio 2023 ore 12:00

Dagli iris alle ninfee, Toscana terra di turismo floreale

iris

La tendenza prende sempre più piede e apre la via per una nuova modalità di viaggio e di accoglienza sulle tracce delle diverse fioriture



TOSCANA — L'iris nel Chianti e sulle colline del Fiorentino, ninfee e fiori di loto nell'Oasi di Massaciuccoli, lavanda sui colli pisani e poi zafferano in Valdelsa e nel Senese: non sono che alcune delle mete toscane di chi viaggia sulle tracce delle fioriture, secondo una nuova tendenza turistica nel cui segmento la Toscana già dice la sua.

Ad aprire le danze del turismo delle corolle è stato nel Chianti lo sbocciare degli iris, che ha iniziato ad attirare famiglie e singoli specialmente tramite mobilità dolce armati di telefonini alla conquista della foto più spettacolare, o di tele e pennelli per ritrarre la meraviglia dei fiori di primavera. Dal fiore alla visita al borgo con sosta di degustazione il passo è breve, così in Toscana si apre la via per una nuova filiera di accoglienza 'petalosa'

Aziende agricole e agriturismi sono pronti a raccogliere la sfida con attività didattiche e non pensate proprio attorno ai fiori, alla loro bellezza ma anche ai loro molteplici utilizzi. Sono Coldiretti Toscana e Terranostra Toscana a darne conto insieme con il varo del primo corso di pittura per principianti organizzato dall’azienda agricola Leonardo Manetti a Greve in Chianti.

La nuova pratica turistica abbraccia in Toscana una stagione 'allargata'. Si parte a Maggio e si va avanti fino a Ottobre. Sì perché se adesso l’appuntamento è tra i dolci declivi fiorentini all’inseguimento della fioritura dei gigli, a Giugno si va lungo la via delle Erbe e dei Fiori in Versilia alla scoperta delle antiche ninfee e dei fiori di loto nell’Oasi di Massaciuccoli, dove si trova la più grande coltivazione d’Europa, ma anche eucalipto e rose.

Luglio e Agosto poi tra i campi della Valle dei Profumi nelle colline pisane, con la lavanda a perdita d’occhio, e tra gli abbaglianti girasoli che caratterizzano il paesaggio toscano. Ottobre infine sa di zafferano, preziosissimo, da cui in Toscana si produce il Dop di San Gimignano

“E’ una freccia in più nell’arco della nostra agricoltura e del nostro turismo rurale che – commenta il presidente di Coldiretti Toscana Fabrizio Filippi – proprio attraverso il lavoro e l’intraprendenza delle aziende agricole e degli agriturismi è diventato un modello di riferimento per tutto il mondo”.


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