Attualità venerdì 27 ottobre 2023 ore 10:15
Tre nuove molecole contro la fibrosi cistica, in Toscana si può
Nel centro regionale sono 220 i pazienti che assumo farmaci innovativi contro questa malattia che mina l'apparato respiratorio. La storia di Maria
FIRENZE — Fibrosi cistica, una combinazione di tre nuove molecole ha migliorato significativamente la vita della maggior parte dei pazienti affetti da questa grave malattia rara che colpisce in particolar modo l’apparato respiratorio. Il trattamento, disponibile in Italia dal 2021, si è rivelato efficace per il 75% dei pazienti e questo nuovo approccio terapeutico è stato subito adottato dal Centro regionale per la fibrosi cistica dell’azienda ospedaliero universitaria Meyer IRCCS.
Attualmente viene somministrato a 220 pazienti, mentre per 10 di loro si continua a utilizzare una molecola già impiegata in passato, ma tuttora efficace. Questa combinazione di tre nuove molecole ha rivoluzionato la vita di queste persone e anche del Centro che, ogni giorno, si occupa di loro. “I risultati sono davvero entusiasmanti – spiega Giovanni Taccetti, responsabile della struttura – basti pensare che molti dei pazienti che abbiamo in cura mi hanno rivelato di ricordare con esattezza solo due date: quella del loro compleanno e quella in cui hanno cominciato il nuovo trattamento”. Purtroppo il beneficio non è per tutti: i nuovi medicinali sono efficaci soltanto su un insieme di mutazioni genetiche tipiche della patologia che coprono, ad ora, il 75% dei soggetti. E per il restante 25% la terapia non funziona. Questo, per il dottor Taccetti, che da anni combatte questa malattia, è un grave cruccio. Ma la speranza, ovviamente, è che la ricerca in futuro possa produrre medicinali in grado di aiutare tutti.
La testimonianza di Maria: “Finalmente respiro”.
Maria è una delle pazienti storiche del Centro fibrosi cistica del Meyer e per essere curata dai professionisti guidati dal dottor Taccetti deve cambiare regione. Da quando ha assunto il nuovo farmaco, la sua vita è cambiata, in meglio. Quel momento, lo ricorda con incredibile precisione. “Erano le 11,50 del 25 Febbraio del 2021 – racconta - mai avrei creduto che dopo quel minuto i miei giorni sarebbero stati stravolti, rivoluzionati, sconvolti. Nelle ore successive alla somministrazione ho avuto una tosse profonda a cavernosa, ma all’indomani, nel pomeriggio, ho smesso di tossire e ho iniziato ad ascoltare il mio respiro. Nessun attrito, nessuna resistenza, nessuna pesantezza, nessun fiatone. L'aria entrava e usciva dai bronchi con una facilità così disarmante che ho capito di non aver mai respirato in vita mia".
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