"Era a terra e gli hanno tirato dei calci"

FIRENZE — Sono tutti accusati di omicidio colposo; un militare anche di percosse. La testimone, Sara Cassai, ha ricostruito quanto avvenne quella notte e, poche ore dopo, in caserma, quando i carabinieri la chiamarono per il verbale di sommarie informazioni. 

"In caserma raccontai che quando era in terra gli hanno tirato dei calci - ha detto in aula Sara Cassai -  A quel punto il carabiniere che stava verbalizzando mi chiese: 'Signorina, ma lo vuole scrivere dei calci?'. E io: 'Certo'. E lui: 'Non lo so, il verbale è suo'".

"Mi dissero che ci sarebbe stata una direttissima perché Riccardo aveva rubato un cellulare - ha proseguito Sara Cassai - Non mi dissero che era già morto".

La testimone ha spiegato di non aver visto dei calci "ma dei movimenti tali da farmi ritenere che i carabinieri che stavano arrestando Magherini stessero dando calci - ha raccontato sempre in aula Sara Cassai - Ero rimasta impressionata dalla forza del ragazzo e da come, nella prima parte, i carabinieri avevano svolto il loro compito - ha detto ancora - Vista la forza che aveva lui, pensai che magari gli avrebbero tirato un destro per fermarlo". 

"Qualche giorno dopo  ha aggiunto la testimone - raccontai al babbo di Magherini come si erano svolti i fatti, gli dissi che suo figlio aveva una forza incredibile e che i carabinieri non riuscivano a contenerlo e che quando lo avevano messo a terra gli avevano tirato dei calci".

Prosegue la lunga giornata del processo e un altro testimone, Massimo Gerini, racconta: "Riccardo Magherini è stato immobilizzato, era a terra, un carabiniere gli ha dato tre pedate molto forti, non calcettini della serie dai smettila". 

Secondo la ricostruzione della procura, quella sera Magherini era sotto l'effetto di droghe. L'intervento dei carabinieri fu dovuto al fatto che stava dando in escandescenze: aveva sfondato una vetrina e portato via il cellulare a un passante. Il testimone Gerini abita davanti a dove è avvenuto l'arresto e ha seguito la scena dalla finestra. "Una persona che era lì ha detto ai carabinieri 'Ma insomma!' - ha raccontato - Ma un carabiniere gli è andata incontro come a dire: 'Cosa vuole?' Sono rimasto un po' così - ha detto - Se ora sento suonare il campanello dai carabinieri non so più se mi devo fidare". 

"Ho visto uno dei carabinieri che dava a Riccardo due calci: uno su una gamba, non violento, per stenderlo, e un altro, sempre non violento, quando cercava di reagire - ha raccontato un altro testimone,  Ilja Batrakov - Un carabiniere lo ha bloccato a terra, con un ginocchio sul collo. Sembrava una cotoletta. Dopo un po' ho visto che il viso di Magherini stava scolorendo e ho chiesto ai carabinieri e ai volontari del 118 'Ma secondo voi è vivo?'. Mi hanno risposto 'Sì, sì, respira'". Prima dell'arresto Riccardo "era molto agitato - ha spiegato Ilja Batrakov  - I carabinieri erano come quattro bestie che non riuscivano ad ammanettarlo. Sembrava wrestling". 

Anche Angela Conte abita di fronte al luogo dell'arresto: "Magherini urlava e correva. I carabinieri hanno cercato di parlare con lui, gli hanno detto di calmarsi. Hanno provato ad ammanettarlo, ma lui si è divincolato. C'è stato un calcio per tenerlo bloccato a terra. Non ho visto l'intenzionalità di fare male".

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