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Politica lunedì 19 dicembre 2022 ore 16:24

Tassa di soggiorno a 10 euro, scintille a Firenze

L'emendamento alla Finanziaria dell'ex assessore fa discutere. Fratelli d'Italia e Terzo Polo si mettono di traverso. Già infuriati gli albergatori



FIRENZE — L'emendamento alla Finanziaria per portare a 10 euro il massimale della Tassa di soggiorno ha provocato un nuovo scontro politico nella maggioranza di Palazzo Vecchio.

La proposta è arrivata dall'ex assessore al Bilancio, Federico Gianassi, oggi deputato del Partito Democratico, fortemente sostenuto dal primo cittadino del capoluogo toscano, Dario Nardella. Dopo gli albergatori fiorentini che si sono detti contrari per il rischio di spaventare i turisti è arrivata anche la reazione politica che dalla città d'arte per eccellenza rimbalza sullo scenario nazionale.

Non a caso è Fratelli d'Italia che ha portato l'emendamento in discussione pubblica nell'assemblea di Palazzo Vecchio ed anche il Terzo Polo si è messo di traverso

La consigliera del Terzo Polo-Italia Viva, Barbara Felleca, ha commentato "La tassa di soggiorno è uno strumento a sostegno del turismo e dei suoi operatori, ed in un momento storico in cui si registra una ripresa del settore fortemente colpito nei due anni di pandemia, sarebbe un errore anche solo ipotizzare un suo aumento. Condividiamo le istanze degli albergatori, che si sono subito detti contrari, ricordando che la tassa di soggiorno è uno strumento che serve a sostenere il turismo, non a penalizzarlo. Terzo Polo-IV non voterà nessun aumento della tassa di soggiorno in Parlamento". Una presa di posizione che fa il paio e segue cronologicamente la lotta sul multificio.

Ma a far scattare la scintilla è stata la domanda posta al sindaco di Firenze dal capogruppo di Fratelli d'Italia Alessandro Draghi "L'aumento fino a 10 euro della tassa di soggiorno proposta con un emendamento al bilancio dal neo onorevole del PD Federico Gianassi riceve il gradimento della giunta Nardella. È quanto risulta dalla risposta a una mia domanda di attualità. In sostanza, l'amministrazione comunale attenderà l'esito dell'iter parlamentare e, in caso di approvazione, valuterà di poter accogliere la novità. Crediamo si tratti di un aumento iperbolico non giustificato per una città come Firenze. Ci preoccupa soprattutto la gradualità con cui si andrà ad aumentare la tassa per le strutture meno prestigiose; se gli ospiti di un cinque stelle pagheranno 10 euro, a quanto arriverà un 4 o un 3 stelle? Perché ciò che potrebbe succedere è che un turista che va su internet a cercare un albergo paragonando i prezzi, a fronte di un aumento consistente della tassa, potrebbe decidere di preferire un comune limitrofo come Prato o Sesto, o Scandicci".

Uno scontro politico che a differenza del multificio rischia di avere meno appeal sul fiorentino medio che vede il turismo come un inconveniente, a dispetto di coloro che nel turismo ci vivono di lavoro diretto, di indotto e di rendita e con buona pace delle tasse locali stabilizzatesi negli ultimi anni anche in virtù delle entrate di cassa dovute ai visitatori. 


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