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Lavoro mercoledì 13 ottobre 2021 ore 17:21

Al Cartonificio Fiorentino 100 posti a rischio

La protesta dei lavoratori
La protesta dei lavoratori

Dopo Gkn e Giga Cucine, nella piana fiorentina rischia di aprirsi un altro squarcio al tessuto occupazionale. E i lavoratori scioperano



SESTO FIORENTINO — Lo sciopero e il presidio. Lottano i circa 100 lavoratori del Cartonificio Fiorentino di Sesto il cui stabilimento è a rischio chiusura, eventualità che trascinerebbe via con sé i loro posti di lavoro. Dopo Gkn e Giga Cucine, nella piana fiorentina rischia di aprirsi un altro squarcio al tessuto occupazionale, con relativa vertenza.

Lo scorso 21 Settembre, i lavoratori avevano dato vita a uno sciopero con presidio e blocco degli straordinari. E oggi si sono di nuovo mobilitati: la Rsu aziendale ha proclamato due ore di sciopero per ogni turno, la mattina dalle 11,30 alle 13,30, il pomeriggio dalle 14,30 alle 16,30 e le ultime ore di turnazione per chi lavora di notte. 

Lo sciopero, fa sapere Cgil Firenze, ha visto un’alta adesione. Si è svolto anche un presidio davanti allo stabilimento in viale Ariosto, a cui hanno partecipato anche lavoratori di alcune aziende del territorio tra cui Gkn, Poste e Telecom in segno di solidarietà, così come in Comune si segue con attenzione e preoccupazione la vertenza. Al presidio era presente anche la segretaria generale di Cgil Firenze Paola Galgani.

Le ragioni dell’agitazione, spiega il sindacato, sono “le continue ferie forzate da parte dell'azienda al personale, la carenza dell'organico nei vari reparti, il mancato pagamento delle giornate festive da vari anni”. In tutto questo, resta il timore principale e cioè la paventata chiusura dello stabilimento sestese con il trasferimento della produzione ad Altopascio entro il 2022 e conseguente rischio esuberi. 

L’azienda starebbe cercando una soluzione alternativa nella zona della Piana fiorentina ma ancora la situazione non si sblocca. “Il cartonificio è un patrimonio storico di Sesto Fiorentino e della Piana e non aspetteremo passivi la sentenza di chiusura, i lavoratori hanno diritto a tutele e chiarezza. Le istituzioni trovino una soluzione, l’azienda sia disponibile e flessibile sui tempi prima di assumere decisioni irreversibili. Senza risposte siamo pronti a nuove mobilitazioni”, ha ribadito la Slc Cgil.


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