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Attualità martedì 24 febbraio 2015 ore 15:22
Parla fiorentino il giovane re dei sommelier
Andrea Galanti, 30 anni, ha vinto il titolo di Master of Sangiovese. Ora punterà al titolo italiano, ma intanto potrebbe volare anche a Los Angeles
FIRENZE — A soli 30 anni ha già alle spalle un sesto posto come miglior sommelier d'Italia. Ma Andrea Galanti, fiorentino doc e una passione per vino e cibo (oltre che per la pallacanetro) ereditate dalla famiglia con cui lavora nella omonima gastronomia/enoteca, guarda già alla prossima edizione. Dove punterà senza mezzi termini al titolo di numero uno del Bel Paese.
Intanto, però, si è preso la corona del "14° Trofeo Consorzio Vini di Romagna - Master del Sangiovese 2015", andato in scena il 22 febbraio nella prestigiosa sede del Museo internazionale delle ceramiche di Faenza nell’ambito della due giorni di “Vini ad Arte”.
Un titolo che lo ha visto precedere altri due toscani, Massimo Tortora di Livorno e Luca Degl’Innocenti di Arezzo, che potrebbe ora valergli anche un viaggio oltre oceano. Come premio, infatti, Galanti potrà scegliere se intascare 2.500 euro o prendere parte a un viaggio di otto giorni a Los Angeles, con partecipazione al corso Master of Sangiovese tenuto dalla North American Sommelier Association nella città californiana. "Sono ancora indeciso - ammette - Molto dipenderà dalle date del viaggio ma sarebbe senz'altro una splendida esperienza".
E così, per adesso, si gode il successo appena raggiunto e la consapevolenzza di essere ormai stabilmente tra i migliori sommelier d'Italia. Dopo aver superato una prova scritta preliminare, Galanti ha stupito tutti nella prova finale dove, mischiando abilità e competenza a spigliatezza ed esuberanza, ha dovuto cimentarsi nella degustazione e riconoscimento di tre vini Sangiovese, nell'abbinamento a un menù, nella lettura di una carta di vini fino al vero e proprio servizio e decantazione di un vino.
"E’ stata la mia prima partecipazione al Master del Sangiovese e quindi è ancora maggiore la mia soddisfazione per essermi aggiudicato un riconoscimento così ambito, il primo della mia carriera – ha commentato Galanti dopo la proclamazione - Ho provato un’emozione unica anche perché il Sangiovese rappresenta uno dei miei vini preferiti e grazie a questo concorso ho potuto ulteriormente approfondirlo".
Ma dopo il successo il pensiero corre già al futuro. L'attività, lo studio, qualche altro concorso tematico. Il tutto, però. propedeutico all'appuntamento cui tiene più di tutti. "Sì, il titolo di Miglior Sommelier d’Italia è quello che vorrei e dopo il sesto posto dello scorso anno proverò a conquistarlo".
E chissà che la presenza nella giuria del premio di Faenza di Ottavia Venditto, vincitore del Master 2014 e Miglior Sommelier d’Italia 2014, non sia un buon auspicio e un primo, seppur teorico, passaggio di consegne.
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